“Pierrot era donna” torna a Bari il 18 novembre a Portineria 21


Un talk e una performance pianistica per raccontare la maschera che diventa metafora di fluidità e identità di genere nel mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne

Continua a far parlare di sé “Pierrot era donna”, il progetto artistico e letterario firmato da Mimma Di Vittorio e Joseph D’Ingeo, che riscrive liberamente la storia di un personaggio simbolo di malinconia e sogno, trasformandolo in emblema di fluidità di genere e libertà identitaria. La nuova tappa del tour di presentazioni è in programma lunedì 18 novembre alle ore 19 a Portineria 21, in Via Benedetto Cairoli, 137a/139 a Bari.

Per l’occasione sarà presentato l’omonimo libro “Pierrot era donna”, pubblicato da Timoteo Edizioni, nel corso di un talk moderato da Alessandra Savino, con gli interventi di Mimma Di Vittorio (danzatrice), Joseph D’Ingeo (fotografo) e Livio Minafra, musicista, editore e autore della prefazione. La serata sarà arricchita da una performance pianistica di Livio Minafra che offrirà una lettura musicale del progetto.

L’interrogativo da cui tutto prende forma resta lo stesso: E se Pierrot fosse stato una donna? A dare risposta a questa domanda il libro, curato da Mimma Di Vittorio, che raccoglie l’esperienza nata in piena pandemia dall’incontro tra la sensibilità fotografica di Joseph D’Ingeo e la ricerca artistica e corporea della stessa Di Vittorio. Il risultato è un racconto per immagini e parole che si muove tra luce e ombra, corpo e identità, verità e maschera.

Il progetto ruota attorno a due maschere veneziane di Pierrot, da cui si sviluppa la trama sinuosa e intima di un racconto visivo ispirato alla danza New Butoh di Sayoko Onishi. Gli scatti di Joseph D’Ingeo, ispirati al chiaroscuro caravaggesco, traducono in visione ogni gesto di Mimma Di Vittorio, danzatrice, performer, insegnante del Metodo Feldenkrais® e fondatrice della New Butoh School di Ruvo di Puglia.

Pierrot, in origine Pedrolino — maschera della Commedia dell’Arte italiana del Cinquecento — attraversa i secoli fino a trasformarsi in Francia nel personaggio malinconico e sognatore che conosciamo. Ma chi era davvero Pierrot? Perché si nascondeva dietro un volto bianco e ampi drappi? Aveva forse la necessità di celarsi? E se fosse stato donna?

Accanto alla Di Vittorio e D’Ingeo, il progetto si avvale anche del contributo di Raffaella Tiziana Giancipoli, che ha dato voce alle riflessioni interiori di Pierrot attraverso un racconto poetico e introspettivo. Il volume, con grafica e impaginazione curate da Michele Cosola – Selecta Matera, è un intreccio di immagini e parole in cui il buio si apre lentamente alla luce, sulle orme della lezione di Caravaggio.

Una storia di fantasia, ma anche la storia reale e attuale di chi ancora oggi vive il peso delle discriminazioni di genere. «Questo progetto», spiega Mimma Di Vittorio, «rappresenta la storia di tante persone che trascorrono la vita nascondendo chi sono per piegarsi ai doveri familiari e sociali. Persone che vivono dietro una maschera, fingendo con sé e con gli altri, fino a identificarsi con una rappresentazione di sé. Soprattutto le donne, troppo spesso costrette nei ruoli di mogli o madri prima che di individui».

“Pierrot era donna” nasce, così, come un gioco artistico e diventa un invito al coraggio di mostrarsi per ciò che si è, con la propria verità, le proprie inclinazioni e fragilità.
Un libro dedicato a tutte quelle donne che non hanno potuto — o non sono riuscite — semplicemente ad essere se stesse.

L’evento è ad ingresso libero. 

Info e prenotazioni al 337 3872180.