'Sono cresciuta tra Beethoven, Ravel e Michael Jackson': intervista a Ester Del Popolo
FRANCESCO GRECO - Concerti in Italia e in Europa. Sempre sold out. Non solo è un’artista originale, singer, è anche un personaggio. Con una sua identità e visione del mondo e della musica.
Ma nulla si improvvisa. Solido ancoraggio negli studi, i suoi sono "maestri" con la emme maiuscola. Il passo della star in progress.
Fra un impegno e l’altro, trova il tempo per rispondere alle nostre domande.
E in questa intervista Ester Del Popolo si svela nelle infinite, caleidoscopiche sfaccettature della sua vita, mentre è appena uscito (24 Ottobre) il suo album di musica inedita che si può trovare sui digital store. Fra l’altro, propone un riarrangiamento della famosa "Pop Porno" di "Il Genio" in chiave elettronica con inserti "tribali". Bravo che, ovviamente, è incluso nella scaletta del tour dell’anno prossimo.
Sempre prodotta da "Team Casciaro Productions e Eventi Casciaro".
D. Parliamo dei tuoi inizi, che musica ascoltavi?
R. Ho iniziato a studiare canto e musica grazie a un piccolo musical che avevo scritto e messo in scena per stupire la mia famiglia durante il Natale del 2009. Grazie al sostegno dei miei genitori — entrambi appassionati di musica, con mia madre insegnante di pianoforte — ho potuto intraprendere un percorso di studi strutturato. All’età di 9 anni ho cominciato a prendere lezioni private di canto, esibirmi in emittenti televisive locali, partecipare a concorsi per cantanti emergenti in tutta Italia e intervenire in interviste radiofoniche. A 12 anni ho scritto la mia prima canzone, in occasione di un concorso scolastico: parlava di libertà e vinse il primo posto nella categoria musica. Oggi le mie canzoni e produzioni nascono tutte nel mio studio personale di registrazione, dove cerco di fondere diverse sfumature di genere: pop, elettronico, rock ed etnico.
D. Che musica ascoltavi, chi ti ha influenzata maggiormente?
R. La musica con cui sono cresciuta, oltre a quella ardente della mia terra — la pizzica — è quella di artisti come Michael Jackson, Freddie Mercury, Madonna, Pat Metheny, Mika, Renato Zero, Mia Martini, Pino Mango e Franco Battiato. In casa si respirava anche molta musica classica: mia madre, come dicevo, è insegnante di pianoforte; mio padre suona per passione la tromba in Sib; e mio nonno suonava il flicorno in orchestre e bande musicali. Sono quindi cresciuta fra Ravel, Michael Jackson e Beethoven. Da bambina (tra il 2009 e il 2013) studiavo e interpretavo brani di Domenico Modugno, Claudio Villa, Andrea Bocelli e Rita Pavone, grazie ai quali partecipavo — e spesso vincevo — numerosi concorsi e festival musicali regionali e nazionali. Durante il Liceo Musicale a Casarano ho approfondito lo studio del canto jazz e del pianoforte classico, avvicinandomi così al mondo jazzistico e agli artisti Ella Fitzgerald, Al Jarreau e Herbie Hancock. Parallelamente mi sono appassionata al panorama dei musical, interpretando più volte il ruolo del poeta Gringoire nel musical Notre Dame de Paris. Con il Liceo ho avuto la possibilità di esibirmi in diversi teatri, tra cui il Teatro Italia di Gallipoli: un periodo che conservo nel cuore e che ho amato profondamente. Negli stessi anni ho iniziato ad ascoltare e interpretare anche molta musica rock e punk-rock, eseguendo spesso brani dei Guns N’ Roses, Muse, Pink Floyd, Green Day e Red Hot Chili Peppers. Ho sempre tenuto d’occhio anche la scena musicale elettronica, etnica e internazionale. Mi sono appassionata alla voce e alla tecnica di Vitas, artista russo-ucraino conosciuto per la sua straordinaria estensione vocale e le sonorità uniche — tanto da essere soprannominato in Cina "il principe dalla voce di delfino" e "la voce di diamante". Nel 2018 ho tradotto in italiano e reinterpretato la sua celebre Opera 2. Grazie a questa traccia, ancora disponibile su YouTube, e al mio brano Pensieri d’Ombra, sono arrivata in finale a Sanremo Rock & Trend 2018, vincendo il Premio It Emersione della giuria e accedendo di diritto alla finale nazionale 2019.
D. Oggi chi ti ispira?
R. Mi ispiro a tantissimi artisti, producer, attori e cantautori, ma cerco sempre di portare avanti prodotti nuovi e originali. Da sempre mi piace curare anche il movimento scenico, che trae ispirazione da diverse forme di danza e da modalità interpretative vicine ad alcuni attori o personaggi di film che mi sono rimasti impressi nel tempo.
D. Che tipo di emozione provi sul palco e che rapporto hai col pubblico?
R. Sono sempre stata una bambina — e poi una ragazza — molto timida e introversa nella vita di tutti i giorni, tranne quando mi esibisco. In quel momento la parte di me che ama l’arte e la musica prende il sopravvento, permettendomi di esprimere tutto ciò che, nel quotidiano, tendo a tenere dentro. Il palco e il pubblico rappresentano per me una vera e propria ricarica, una fonte di energia. Il pubblico, in particolare, è per me un circuito d’energia: io trasmetto qualcosa e loro me la rimandano amplificata, creando una corrente che rende ogni concerto unico. Devo tanto a chi mi segue e mi sostiene: sono profondamente grata a tutte le persone che ascoltano la mia musica, che attendono ogni mia nuova pubblicazione e che partecipano con entusiasmo ai miei concerti.
