Tumore del colon-retto: la biopsia liquida apre nuove possibilità di cura nelle fasi avanzate


BARI – La medicina personalizzata fa un nuovo passo avanti nella lotta contro il tumore del colon-retto grazie allo studio italiano PARERE, che ha coinvolto 40 centri oncologici e vede tra i principali arruolatori l’Oncologia Medica del Policlinico di Bari, diretta dal prof. Camillo Porta.

La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Annals of Oncology e presentata al congresso ESMO 2025 di Berlino, ha dimostrato come la biopsia liquida – un semplice esame del sangue che analizza il DNA tumorale circolante – possa identificare con precisione quali pazienti con carcinoma colo-rettale RAS/BRAF wild-type fortemente pretrattati possono beneficiare di un ritrattamento con farmaci già utilizzati, come il panitumumab.

Il dottor Francesco Mannavola, responsabile dell’ambulatorio dei “Tumori dell’Apparato Gastro-Enterico” del Policlinico, spiega: “La biopsia liquida permette di selezionare i pazienti che possono ancora beneficiare di terapie mirate, evitando trattamenti inutili e tossici a chi non ne trarrebbe vantaggio. Questo rappresenta una piccola, ma significativa speranza per chi ha già affrontato diversi cicli di chemioterapia”.

Lo studio ha coinvolto 428 pazienti, dei quali 213 risultavano idonei al ritrattamento con panitumumab grazie al profilo molecolare favorevole. I risultati mostrano un tasso di risposta obiettiva del 16% con panitumumab contro il 2% con regorafenib e un tasso di controllo della malattia del 61% contro il 36%. Anche la sopravvivenza libera da progressione è stata più lunga con il farmaco anti-EGFR (4,2 mesi contro 2,4).

Il successo della ricerca conferma l’eccellenza del Policlinico di Bari nella cura delle neoplasie gastro-intestinali e sottolinea l’importanza di approcci innovativi come la biopsia liquida per ottimizzare le scelte terapeutiche anche nelle fasi più avanzate della malattia.

Grazie a queste tecniche all’avanguardia, i pazienti pugliesi con tumore del colon-retto metastatico possono accedere a terapie più mirate e personalizzate, aprendo la strada a un futuro in cui la malattia potrà essere sempre più controllabile e, auspicabilmente, curabile.