Decaro: “Formare la giunta in Puglia è un’impresa, servono riforme”
BARI – Non nasconde le difficoltà nella formazione della nuova giunta il neo presidente Antonio Decaro, intervenuto sabato sera a Bari a un’iniziativa della Lilt. Al centro delle critiche, le normative regionali che, a suo avviso, limitano fortemente la libertà politica: la legge elettorale pugliese e la cosiddetta legge Laricchia, ribattezzata “anti trombati”, che secondo Decaro sembra ispirata più all’autoconservazione degli eletti che all’efficienza amministrativa.
Decaro ha spiegato come il consiglio regionale faccia le nomine, ma sia il presidente a doverne assumersi la responsabilità. Un meccanismo che, nella scorsa legislatura, ha già paralizzato decisioni importanti, con incarichi chiave come quelli di garanti dei minori, dei detenuti e dei disabili scaduti e prorogati da oltre un anno e mezzo, e mesi di trattative tra partiti per arrivare a un accordo sul Corecom. Il rischio, avverte, è rivivere a breve la stessa situazione.
Particolarmente critico il giudizio sul divieto della legge Laricchia di assegnare incarichi in enti e agenzie partecipate ai candidati non eletti alle regionali. “In Puglia – ha affermato Decaro – vengono trattati come appestati, un paradosso rispetto al quadro nazionale, dove chi ha ricoperto ruoli politici può tornare operativo”.
Sotto accusa anche statuto e legge elettorale pugliese, che obbligano il presidente a scegliere gli assessori esclusivamente tra gli eletti, a differenza di altre regioni che possono nominare esterni.
Decaro ha infine ribadito il proprio annuncio: dopo il verdetto della Corte d’Appello, nominerà la nuova squadra di assessori, per poi avviare la riforma delle leggi “anti democratiche” che, secondo lui, limitano l’efficacia dell’azione amministrativa.
