D’Orazio, Rana e Gromoglasova: omaggio a Debussy e Ravel con I colori di Francia

L’inedito trio celebra i due grandi compositori per il festival «Anima Mea»

Un omaggio raffinato a Claude Debussy e Maurice Ravel, nel centocinquantesimo anniversario della nascita di quest’ultimo: si presenta così I colori di Francia, il concerto del festival itinerante Anima Mea, diretto da Gioacchino De Padova e in programma domenica 7 dicembre alle 18.30 nelle Scuderie del Castello di Sannicandro di Bari.

A interpretare le due opere in programma sarà un inedito trio di eccellenze pugliesi, con il violinista Francesco D’Orazio, Premio Abbiati, la violoncellista Ludovica Rana e la pianista lettone Liubov Gromoglasova, da anni residente a Martina Franca.



Il giovanile Debussy e il manoscritto ritrovato

L’impaginato del concerto accosta due capolavori molto diversi per stile e periodo. Si apre con il Trio in sol maggiore di Debussy, composto nel 1880 quando il musicista aveva appena diciassette anni. Si tratta di un lavoro ancora lontano dalla cifra impressionista che lo avrebbe reso celebre, ma già capace di rivelare – come osserva D’Orazio nelle note del concerto – «tratti di originale personalità», pur nella forte ascendenza di Schumann, Brahms e Fauré.

Il Trio nasce durante un soggiorno italiano del giovane Debussy, all’epoca compagno di viaggi della mecenate Nadezhda von Meck, sostenitrice di Čajkovskij. Fu proprio a Fiesole che il compositore suonò il brano in trio con Pyotr Danilchenko e Władysław Pachulski. L’opera conobbe poi una sorte curiosa: il suo manoscritto andò perduto e venne ritrovato soltanto nel 1982, contribuendo a restituire un tassello prezioso della prima produzione debussiana.



Il Ravel maturo e il richiamo alla terra basca

Ben diverso il clima del Trio in la minore di Ravel, composto nel 1914, ormai nel pieno della maturità artistica del musicista. Ravel stava trascorrendo un periodo di riposo a Saint-Jean-de-Luz, non lontano da Ciboure, la sua città natale ai piedi dei Pirenei. Da questo territorio egli trasse ispirazione profonda, evidente già nel primo movimento, intriso di colori baschi e costruito attorno al ritmo irregolare della zortzico, danza tradizionale della regione.

Nel secondo movimento, il celebre Pantoum, Ravel traspose in musica una forma poetica francese con grande virtuosismo compositivo. Seguono la Passacaglia, terzo movimento che rielabora un tema alla maniera barocca, e il trascinante Final, anch’esso pervaso da stilemi popolari baschi e caratterizzato da complessi intrecci ritmici in cinque e sette quarti.



Un festival diffuso che parla al territorio

Sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Puglia e dai Comuni di Bari, Palo del Colle e Sannicandro, e patrocinata da Rai Puglia, l’edizione 2025 di Anima Mea propone 20 concerti fino all’11 dicembre tra Bari, Andria, Bisceglie, Palo del Colle e Sannicandro. Un programma ricco, con 10 produzioni originali e il coinvolgimento di 46 artisti provenienti da 12 regioni d’Europa e d’America, a conferma della dimensione internazionale e del forte radicamento nel territorio che caratterizzano da sempre il festival.