Ex Ilva, a Taranto caos politico: Bitetti firma e poi smentisce, città in attesa di certezze


TARANTO – La gestione dell’ex Ilva da parte del sindaco Piero Bitetti mette in evidenza una leadership incerta e contraddittoria, a rischio per una città che si trova di fronte alla più grande vertenza industriale d’Europa, con implicazioni su lavoro, salute e sviluppo economico. Lo rende noto Luca Lazzàro, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.

Lo scorso 10 dicembre, Bitetti ha firmato il verbale del Consiglio di Fabbrica insieme alle organizzazioni sindacali, alle RSU di Fim, Fiom, Uilm e USB, agli enti locali e al presidente della Regione Michele Emiliano. La firma rappresentava un impegno politico chiaro per un piano industriale basato su tre forni elettrici e quattro impianti DRI, con il gas come elemento essenziale del processo produttivo. Si tratta, in sostanza, della riproposizione del piano estivo del ministro Urso, inizialmente respinto dallo stesso Bitetti.

Nei giorni successivi, però, il sindaco ha ridimensionato il valore della firma, definendola un semplice “momento di sintesi” e parlando di “ipotesi C estiva”, contraddicendo così i documenti ufficiali e le posizioni dei suoi alleati. Questo atteggiamento produce incertezza, ritardi e tensione tra i lavoratori, molti dei quali sono ancora in cassa integrazione senza prospettive.

L’ambiguità del primo cittadino ha già avuto conseguenze sul porto di Taranto: Renexia ha abbandonato il progetto da 500 milioni di euro per una fabbrica di turbine eoliche offshore, scegliendo Vasto per evitare ritardi e incertezze legate alle concessioni portuali.

Resta inoltre irrisolta la questione del fabbisogno di gas. I tre forni elettrici e i quattro DRI richiedono circa 4,4 miliardi di metri cubi all’anno, una quantità non garantita dalle infrastrutture terrestri attuali, mentre incombono le scadenze dei commissari e le offerte vincolanti di Flacks e Bedrock, che prevedono investimenti per 5 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro.

Per Luca Lazzàro, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Taranto non può permettersi ambiguità e retromarce: “Se il sindaco Bitetti non è in grado di governare una vertenza epocale come quella dell’ex Ilva, abbia almeno il coraggio politico di fare un passo indietro e di lasciare la guida della città a chi ha una visione chiara su reindustrializzazione, tutela della salute e diritto al lavoro”.

La vertenza ex Ilva resta quindi un banco di prova decisivo per la politica locale e la città, in attesa di scelte concrete e di una guida politica autorevole.