Margherita di Savoia, 46enne arrestato per maltrattamenti ed estorsione ai danni dei genitori anziani
Quattro anni di aggressioni e richieste di denaro. I Carabinieri ricostruiscono l’intera vicenda
MARGHERITA DI SAVOIA – È stato arrestato e condotto in carcere un uomo di 46 anni originario di Margherita di Savoia, ritenuto gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione ai danni dei propri genitori, entrambi ultrasettantenni. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, al termine di una complessa attività investigativa.
La vicenda trae origine dalle denunce presentate dai genitori dell’indagato, ormai allo stremo per una situazione divenuta insostenibile. Da quanto accertato, negli ultimi quattro anni il figlio avrebbe avanzato continue richieste di denaro, giustificate da presunti debiti contratti con persone poco affidabili. Al loro rifiuto seguivano aggressioni verbali e fisiche, tali da costringere più volte gli anziani a lasciare la propria abitazione per rifugiarsi presso parenti, amici e persino in una struttura ricettiva, nel tentativo di preservare la propria incolumità .
Rientrato a Margherita di Savoia nel febbraio 2025 dopo un periodo trascorso nel Nord Italia, l’uomo aveva ripreso la convivenza con i genitori, aggravando ulteriormente la situazione. In diversi episodi, avrebbe esercitato pressioni soprattutto sulla madre, considerata più vulnerabile, per ottenere denaro dal padre. Secondo le indagini, negli ultimi mesi l’indagato sarebbe riuscito a estorsore circa 40.000 euro, inducendo i genitori a indebitarsi pur di evitare reazioni ancora più violente.
Le verifiche tecniche, le testimonianze e la documentazione raccolta dai Carabinieri della Stazione di Margherita di Savoia hanno consentito di ricostruire l’intera condotta e di fornire un quadro dettagliato alla Procura, che ha richiesto e ottenuto la misura cautelare.
L’operazione evidenzia l’importanza della collaborazione tra cittadini e istituzioni: la scelta dei genitori di rivolgersi alle forze dell’ordine ha permesso di interrompere una spirale di violenze che avrebbe potuto degenerare ulteriormente.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari. L’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino a una eventuale sentenza definitiva di condanna.
