Morte di Dora Lagreca, il caso non è chiuso: il gip dispone nuove indagini
POTENZA - Il caso di Dora Lagreca non è chiuso. A distanza di quattro anni dalla sua morte, il gip del Tribunale di Potenza ha disposto nuove indagini sulla vicenda della 30enne originaria di Montesano sulla Marcellana, deceduta il 9 ottobre 2021 nel capoluogo lucano. La famiglia, fin dal primo momento, non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio.
La notte tra l’8 e il 9 ottobre 2021, dopo una serata trascorsa con amici e con il fidanzato, Dora precipitò dal quarto piano di una palazzina di via Giura, a Potenza, morendo poco dopo l’arrivo dei soccorsi. Si era trasferita da poco in città per lavorare in una scuola e per stare più vicina ad Antonio Capasso, il suo compagno, che risulta essere l’ultima persona ad averla vista in vita ed è tuttora l’unico indagato per istigazione al suicidio.
Secondo i familiari, Dora non aveva alcuna intenzione di togliersi la vita. Amava il futuro, aveva confidato alla sorella il desiderio di diventare madre e stava costruendo nuovi progetti. A rendere la dinamica ancora più difficile da accettare sono alcune circostanze considerate anomale: quella notte faceva molto freddo, pioveva e la giovane è precipitata senza vestiti.
Dalle indagini sono emersi ulteriori elementi ritenuti meritevoli di approfondimento. Nell’abitazione di Capasso è stata rinvenuta un’unghia di Dora, mentre dall’autopsia sono state rilevate lesioni sul corpo, in particolare a una mano, che potrebbero essere compatibili con un’aggressione avvenuta prima della caduta.
Il rapporto tra Dora Lagreca e Antonio Capasso, secondo quanto ricostruito, era burrascoso, segnato da frequenti litigi legati soprattutto alla gelosia. Gli ultimi contatti tra Capasso e la famiglia della giovane risalgono proprio alla notte della tragedia: l’uomo rispose a una telefonata della sorella di Dora solo dopo tre tentativi, poi nessun altro contatto. Nessuna parola di conforto, nessuna presenza al funerale.
La Procura di Potenza aveva chiesto per la terza volta l’archiviazione del procedimento. Per la terza volta, però, il gip ha respinto la richiesta, disponendo nuovi accertamenti e ritenendo necessario un ulteriore approfondimento prima di qualsiasi decisione definitiva. La famiglia di Dora resta in attesa di risposte.
