Presicce-Acquarica, autopsia conferma: Stefano Urso morto per arresto cardiaco
PRESICCE ACQUARICA – Questa mattina è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Stefano Urso, il 48enne deceduto l’11 dicembre durante un blitz antidroga in un’abitazione di Presicce-Acquarica.
Secondo quanto emerso dall’esame, il decesso è avvenuto a causa di un arresto cardiaco. Per stabilire le cause che hanno scatenato l’arresto, saranno necessari ulteriori accertamenti i cui risultati sono previsti entro 60 giorni. Al momento, gli inquirenti escludono l’ipotesi di morte violenta.
Indagati, per atto dovuto, i tre poliziotti presenti durante il blitz, difesi dall’avvocato Antonio Maria La Scala, accusati di omicidio preterintenzionale, uno dei primi casi in Italia legati a un intervento delle forze dell’ordine. Con loro, sono sotto indagine anche i pusher Antonio Viola, proprietario dell’immobile, e Alessia Potenza, arrestati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, Stefano Urso si sarebbe scagliato contro gli agenti dopo l’irruzione, colpendoli con pugni e calci. Gli agenti sono riusciti a bloccarlo con le manette, ma Urso ha perso i sensi. Le manette sono state rimosse e i poliziotti hanno iniziato il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo del 118, intervenuto sul posto, senza riuscire a salvargli la vita.
L’inchiesta prosegue per chiarire i dettagli dell’accaduto e le circostanze che hanno portato all’arresto cardiaco.
