Puglia, cresce la popolazione straniera: bene la presenza degli studenti a scuola


BARI – In Puglia i cittadini stranieri residenti hanno raggiunto quota 156.748, pari al 4% della popolazione regionale, con un incremento di 9.479 unità (+6,4%) rispetto all’anno precedente. La distribuzione provinciale vede Bari in testa con 46.035 residenti stranieri, seguita da Foggia (38.072), Lecce (29.320), Taranto (18.137), Brindisi (13.527) e Barletta-Andria-Trani (11.657).

I gruppi nazionali più numerosi sono i romeni (29.203), gli albanesi (19.882), i marocchini (11.505), i georgiani (6.911), i cinesi (6.418), i nigeriani (6.383) e i senegalesi (6.013), che insieme rappresentano oltre la metà (58,6%) della popolazione straniera residente.

Il dato più significativo riguarda la scuola: negli ultimi dieci anni gli studenti italiani sono diminuiti del 19%, mentre quelli stranieri sono aumentati del 26,2%, passando da 16.546 a 20.875 iscritti. Ancora più rilevante la crescita degli studenti stranieri nati in Italia, aumentati dell’80,6% nello stesso periodo. Attualmente, gli studenti con cittadinanza non italiana rappresentano il 3,9% del totale scolastico pugliese, con oltre la metà nati in Italia. Nel 2024 sono nati 1.282 figli di cittadini stranieri, in linea con la media decennale.

Anche sul fronte del lavoro, la presenza straniera è significativa: gli occupati stranieri in Puglia sono 61.133, pari al 4,7% del totale. Di questi, il 40,3% sono donne, concentrate soprattutto nei servizi (52,1%), con particolare incidenza nel lavoro domestico (22,3%) e nel commercio (12,1%). L’agricoltura impiega il 33,1% della forza lavoro straniera, mentre nell’industria il 14,7% contro il 24,8% degli italiani.

Il dossier analizza anche i permessi di soggiorno: la maggior parte dei non comunitari è composta da uomini (58,6%), celibi (67,7%) e con permessi a termine (55,1%). Le imprese guidate da cittadini stranieri rappresentano il 5,9% del totale regionale, con prevalenza nel commercio, costruzioni e settore alberghiero e della ristorazione.

Il rapporto è stato presentato a Bari a Casa delle Culture, con il contributo del Centro Studi e Ricerche Idos e la collaborazione di Cgil e Cisl. L’iniziativa ha sottolineato l’importanza di una lettura dei dati basata su evidenze scientifiche, al fine di contrastare stereotipi e percezioni distorte sull’immigrazione, promuovendo politiche inclusive e lungimiranti.