Porto turistico in piazza Diaz, Legambiente: "Sarebbe uno scempio"
BARI. “La presenza di un assessore all'Ambiente e di una consulta comunale per l'ambiente in una città metropolitana come Bari è necessaria, se non altro per evitare scempi ambientali come il porto destinato ai diportisti di fronte piazza Diaz”. Così Marino Spilotros, presidente di Legambiente Bari, esprime il suo parere sul nuovo progetto comunale riguardo la darsena dedicata ai diportisti che dovrebbe sostituire il vecchio porto in piazza Diaz.”.
L'obiettivo sarebbe quello di realizzare 450 posti barca per imbarcazioni fino a 11 metri e un molo di 211 metri. “Progetti di questo calibro devono essere concertati tra l'assessore all'Urbanistica e l'assessore all'Ambiente, ma a Bari questo non è possibile. Il porto di Piazza Diaz e il piccolo molo – ha aggiunto Spilotros - vanno bene e possono confermarlo le centinaia di ragazzi che lo prendono d'assalto durante l'estate per incontrarsi e bivaccare. Ai baresi servono innanzitutto depuratori per fare il bagno in tranquillità a Pane e Pomodoro, perché non basta ripulire la spiaggia dall'amianto, se l'acqua è fetida e sono presenti batteri fecali, come hanno dimostrato i dati della Goletta Verde nel luglio scorso. Inoltre, ai baresi occorrono piste ciclabili e parcheggi lontani dal centro, se davvero tra le priorità dell'Amministrazione Comunale ci sono la sostenibilità , il deflusso del traffico e la vivibilità della città ”. La risposta del sindaco di Bari, Michele Emiliano, che si è detto disponibile a parlare con Legambiente, non si è fatta attendere. “Sul tema specifico sollevato – ha detto Emiliano - il Consiglio Comunale ha approvato una proposta di nuovo piano regolatore del porto vecchio di Bari, su richiesta degli uffici del Genio Opere Marittime, per la sua riqualificazione in porto turistico sulla base degli indirizzi della Regione Puglia che promuove tali operazioni, ferme restando la valutazione di impatto ambientale e la valutazione ambientale strategica del progetto di realizzazione delle opere che comunque insistono su un porto già esistente e non da costruire. Legambiente può star tranquilla che ove i progetti proposti non siano più che sicuri per l’ambiente non verranno autorizzati dal Comune di Bari. La diversità tra un piano regolatore ed un progetto dovrebbe essere chiara agli addetti ai lavori”. “Siamo fieri della collaborazione tra il Comune di Bari e Legambiente – ha dichiarato in seguito il presidente di Legambiente Bari, Spilotros - ma più che un incontro tra noi e il sindaco chiediamo la convocazione di una consulta comunale per l'ambiente presieduta dal sindaco stesso in cui, oltre a Legambiente, partecipino le altre associazioni ambientaliste e gli addetti ai lavori. Se anche il progetto non impattasse l'ambiente, ribadiamo che a Bari l'ampliamento di un porto non è di primaria importanza quanto lo sono invece i depuratori, le strade più sicure e le piste ciclabili. Il sindaco ha il compito di amministrare al meglio la città – ha concluso Spilotros -, noi ci preoccupiamo della salvaguardia dell'ambiente e della vivibilità della città sempre e comunque".
(V. Fiore)
L'obiettivo sarebbe quello di realizzare 450 posti barca per imbarcazioni fino a 11 metri e un molo di 211 metri. “Progetti di questo calibro devono essere concertati tra l'assessore all'Urbanistica e l'assessore all'Ambiente, ma a Bari questo non è possibile. Il porto di Piazza Diaz e il piccolo molo – ha aggiunto Spilotros - vanno bene e possono confermarlo le centinaia di ragazzi che lo prendono d'assalto durante l'estate per incontrarsi e bivaccare. Ai baresi servono innanzitutto depuratori per fare il bagno in tranquillità a Pane e Pomodoro, perché non basta ripulire la spiaggia dall'amianto, se l'acqua è fetida e sono presenti batteri fecali, come hanno dimostrato i dati della Goletta Verde nel luglio scorso. Inoltre, ai baresi occorrono piste ciclabili e parcheggi lontani dal centro, se davvero tra le priorità dell'Amministrazione Comunale ci sono la sostenibilità , il deflusso del traffico e la vivibilità della città ”. La risposta del sindaco di Bari, Michele Emiliano, che si è detto disponibile a parlare con Legambiente, non si è fatta attendere. “Sul tema specifico sollevato – ha detto Emiliano - il Consiglio Comunale ha approvato una proposta di nuovo piano regolatore del porto vecchio di Bari, su richiesta degli uffici del Genio Opere Marittime, per la sua riqualificazione in porto turistico sulla base degli indirizzi della Regione Puglia che promuove tali operazioni, ferme restando la valutazione di impatto ambientale e la valutazione ambientale strategica del progetto di realizzazione delle opere che comunque insistono su un porto già esistente e non da costruire. Legambiente può star tranquilla che ove i progetti proposti non siano più che sicuri per l’ambiente non verranno autorizzati dal Comune di Bari. La diversità tra un piano regolatore ed un progetto dovrebbe essere chiara agli addetti ai lavori”. “Siamo fieri della collaborazione tra il Comune di Bari e Legambiente – ha dichiarato in seguito il presidente di Legambiente Bari, Spilotros - ma più che un incontro tra noi e il sindaco chiediamo la convocazione di una consulta comunale per l'ambiente presieduta dal sindaco stesso in cui, oltre a Legambiente, partecipino le altre associazioni ambientaliste e gli addetti ai lavori. Se anche il progetto non impattasse l'ambiente, ribadiamo che a Bari l'ampliamento di un porto non è di primaria importanza quanto lo sono invece i depuratori, le strade più sicure e le piste ciclabili. Il sindaco ha il compito di amministrare al meglio la città – ha concluso Spilotros -, noi ci preoccupiamo della salvaguardia dell'ambiente e della vivibilità della città sempre e comunque".
(V. Fiore)
