Monti: Herr Muller si fidi di noi

ROMA. Herr Muller, il cittadino medio tedesco, si puo' fidare dell'Italia che si sta comportando diversamente da quegli stereotipi negativi che a Muller sono giunti condizionando il suo giudizio.
E' quanto dichiara il premier Monti nell'intervista rilasciata a La Stampa.

D - Se avesse dieci minuti per convincere un ipotetico ''herr Muller'' in Germania circa la bonta' degli sforzi dell'Italia, cosa gli direbbe?.

MONTI - ''Gli direi, caro herr Muller anzitutto rilassati, perche' ti sei convinto o ti avranno convinto, che tu stai mantenendo un eccessivo tenore di vita degli italiani.

Guarda, non e' cosi' perche' non ci sono stati finanziamenti all'Italia e non arrivo a chiederti di credere al fatto che i tedeschi stiano traendo vantaggio per il fatto che la Germania riesce a finanziarsi a tassi cosi' bassi, anche come effetto speculare degli alti tassi degli altri. E gli direi: caro herr Muller, convinciti di cio' che la cancelliera del tuo paese da qualche tempo sta dicendo e cioe' che la Germania trae grandi vantaggi, come tutti i paesi, dall'integrazione europea. E' vero che, essendo l'economia piu' grande, paga un po' piu' degli altri in termini di bilancio dell'Ue, che comunque e' l'1 per cento di tutta l'economia europea. Ma guarda, che l'economia della Germania - in se' cosi' ben funzionante perche' voi tedeschi siete molto bravi come lavoratori e risparmiatori e mediamente siete ben governati - tra gli ingredienti del suo grande successo negli ultimi 50 anni ha quello di essere al cuore di un grande mercato unico. E ha un altro vantaggio: da 10-12 anni e' anche al centro di una zona di stabilita' monetaria, mentre prima avevate le svalutazioni competitive che vi penalizzavano. E anche noi italiani abbiamo avuto molti vantaggi nell'essere associati con voi tedeschi; perche', un po' per volta, abbiamo importato la vostra cultura della stabilita'''. Monti sorride: ''Come vedete l'ho spiegato in meno di dieci minuti. Magari lui avrebbe qualche domanda, ma ad una seconda birra sarei ancora piu' persuasivo''

D - Perche' e' cosi' convinto che l'Italia non abbia bisogno di aiuti come la Spagna e lei ripete cosi' spesso questo concetto?.

M - ''Ci sono Paesi e popoli in Europa che, per qualche ragione, hanno la convinzione di essere sempre i pagatori del resto d'Europa. L'Italia e' stata tra i paesi che si sono battuti perche' i firewalls fossero ben dotati e capaci di agire in caso di necessita': questo talora e' stato scambiato per un desiderio italiano di essere finanziati e noi abbiamo sempre precisato che non e' cosi'. A Cannes il mio predecessore, il presidente Berlusconi, era stato sotto pressione perche' accettasse un programma di protezione.

Cosi' come a me erano venuti autorevoli suggerimenti a non rischiare troppo e a mettere l'Italia sotto tutela. Guardiamo il fondo Salva-Stati, l'Efsf: se qualcuno nel Nord Europa pensa che l'Italia abbia avuto sostegni, non e' assolutamente cosi'. In percentuale la Germania copre il 29,1%, la Francia il 21,8 l'Italia il 19,2 la Spagna 12,7. L'Italia finora non ha chiesto prestiti, ne ha dati molti e ogni giorno che passa, di fatto, sta sussidiando altri con gli alti tassi di interesse che paga nel mercato.

Nel futuro l'Italia non avra' bisogno di aiuti e se dovesse farlo vuol dire che c'e' qualcosa di sbagliato nel sistema. Non li chiedera' perche' quest'anno, secondo le previsioni di primavera della Commissione europea, l'Italia ha un disavanzo pubblico che e' il 2% del prodotto interno lordo, l'insieme dell'Ue e' al 3,6%, la zona euro e' al 3,2%, l'Olanda al 4,4%, la Francia 4,5%, la Germania solo lo 0,9%. E poi l'Italia avra' nel 2013 un avanzo in termini strutturali dello 0,6% e sara' uno dei primo Paesi ad averlo. C'e' qualcosa di imperfetto nella zona euro se un Paese che sta facendo sforzi enormi al suo interno, ha ancora tassi di interesse cosi' alti. Tra l'altro in un sistema che vogliamo sia fatto di incentivi e disincentivi, di premi e punizioni''.

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