Ilva: Verdi, disastro sanitario e ambientale gravissimo
TARANTO. "A Taranto si e' consumato il piu' grave disastro ambientale e sanitario gravissimo: il provvedimento della magistratura sull'Ilva sancisce la sconfitta delle istituzioni e della politica che nonostante fossero perfettamente a conoscenza della tragedia sanitaria e del disastro ambientale legato all'inquinamento non hanno fatto nulla per avviare una conversione ecologica di un modello industriale diossino-centrico". Ad affermarlo in una nota e' il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli."Per anni e' stata nascosta la verita' ai cittadini di Taranto e all'Italia: solo la perizia epidemiologica e chimica della Procura e' stata in grado di squarciare la cortina di omerta' e di disinformazione costruita intorno alla vicenda Taranto. La magistratura ha fatto semplicemente il proprio dovere in una citta' dove 2-3 persone al mese muoiono di inquinamento: 386 decessi negli ultimi 13 anni".
A Taranto, sottolinea, "e' caduta una quantita' di diossina tre volte superiore a quella di Seveso, sono stati abbattuti migliaia di capi di bestiame. A Taranto non si possono coltivare i terreni entro un raggio di 20 chilometri dall'area industriale, la mitilicoltura e la maricultura, sono state fortemente danneggiate. La diossina e' entrata nel latte materno e piombo e cadmio nelle urine. Stiamo parlando di una citta' dove l'inquinamento pesa 210 chilogrammi per ogni cittadino".
E' sconcertante, pero', rileva Bonelli, "che quando si parla di bonifiche il Gruppo Riva che negli ultimi hanno ha avuto utili per oltre 3 miliardi non sia chiamato a contribuire. E' assurdo che il principio che e' alla base della legislazione europea, ossia 'chi inquina paga' valga per tutto tranne che per la vicenda Taranto".
Il futuro di Taranto, rileva, "e' nella conversione industriale cosi' come e' stata realizzata a Pittsburgh, Bilbao, citta' dove si e' abbandonato un modello economico basato alla diossina. I posti di lavoro dell'Ilva possono essere salvati avviando subito le bonifiche che devono essere finanziate attraverso il contributo dello Stato, dell'azienda e del Fondo sociale europeo".
Gli operai, sottolinea Bonelli, "devono diventare i tecnici delle bonifiche. E' necessario poi che Taranto venga dichiarata No-Tax Area per almeno 5 anni, misura necessaria per per attrarre investimenti italiani e esteri per investimenti su nuove aziende basate sull'innovazione, la Green Economy e un modello economico non inquinante".