Partono a Torre Santa Sabina i nuovi scavi archeologici lungo il litorale

Per quanto riguarda questa campagna, si inserisce nel contesto di studi sviluppati negli anni passati di concerto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e il Comune di Carovigno, e miranti a delineare un quadro cronologico delle frequentazioni dell’antico approdo.
Negli anni passati è stata avviata una rilettura delle evidenze archeologiche situate lungo il costone occidentale della Baia, detta “dei Camerini”, e oggi interpretate come sovrapposizione di due carichi di relitti naufragati rispettivamente in età arcaica (fine del VI secolo avanti Cristo) e nella tarda repubblica (seconda metà del II secolo avanti Cristo), frammisti a numerosi altri materiali esito delle attività di discarica portuale o di altri drammatici episodi di naufragi: dalla ceramica di età arcaica alla ceramica a rilievo di età ellenistica, le preziose “coppe megaresi”, a quella tardoantica e medievale.
Si è inoltre intrapreso lo scavo del noto relitto di Torre Santa Sabina lungo 20 metri, il quale testimonia un commercio di anfore africane.
Quest’anno, invece, si è posta l’attenzione sull’area posta all’imboccatura della baia, adiacente ai saggi operati nell’anno 1978, per individuare la zona di maggiore dispersione dei materiali ceramici e chiarire ulteriormente la sovrapposizione cronologica dei carichi all’interno della baia.
(Daniele Martini)