Antonella Ferrari (intervista): "In 'Più forte del destino' ci sono rabbia, accusa ma anche tanta ironia"

di Pierpaolo De Natale - Volto noto entrato nelle case di tutti grazie a fiction di grande successo come Centovetrine e La squadra, Antonella Ferrari nel 2012 scrive "Più forte del destino – Tra camici e paillettes. La mia lotta alla Sclerosi Multipla". In questo libro autobiografico, l'attrice racconta l'inizio della sua carriera di ballerina di danza classica, l'esordio in televisione e l'inizio della tortuosa strada percorsa per giungere alla diagnosi della malattia.

Riscosso un forte successo, le sue righe sono ora divenute un arguto spettacolo teatrale, giunto anche in Puglia e domani in scena alle 21:00 in Piazza Duomo (Trani).

Lo spettacolo, interamente autobiografico, affronterà il delicato tema della disabilità con ironia e tatto, ripercorrendo il percorso dell'attrice e portando alla luce tutti gli aspetti di un tema delicato e spesso, per tal motivo, mai affrontato in tutta la sua pienezza.



Domani in scena "Più forte del destino", cosa ti ha spinto a mettere in scena questo spettacolo?
Ho scritto il libro, che è andato molto molto bene, e ho deciso di trasformarlo in uno spettacolo teatrale. Essendo attrice mi sento a mio agio sul palcoscenico e desideravo comunicare questa storia attraverso quel modo bellissimo e affascinante che è il teatro, dimostrare che la disabilità può essere portata sul palco senza essere protagonista assoluta della scena.

Leggendo la trama dello spettacolo si evince la forte chiave ironica con cui interpreti un tema non poco importante.
Ironica, assolutamente, perchè quando si parla di disabilità - soprattutto in Italia - se ne parla con questa vena triste e a volte di accusa o di rabbia. Nello spettacolo ci sono momenti di rabbia e di drammaticità, ma c'è moltissima ironia, dettata dal fatto che si può scherzare anche sulla disabilità. Io prendo in giro soprattutto gli stereotipi legati alla disabilità e al modo in cui la tv a volte affronta questo argomento.
La locandina dello spettacolo 'Più forte del destino'
A proposito di questi stereotipi, qual è quello a cui ti capita di assistere più frequentemente?

Nel mio spettacolo prendo molto in giro i salotti televisivi, dove spesso capita che si cerchi a tutti i costi il disabile eroe o il disabile sfigato o si cerchi la lacrima più che la risata, che sembra debba essere sempre eccezione, quando - invece - è normalità.

Amo andare ospite in quando parlo del mio lavoro di attrice e di me come professionista del mondo dello spettacolo; mi piace di meno quando si sottolinea l'eccezionalità di un'attrice disabile, quando in realtà non c'è nessuna eccezionalità. Io ho studiato tanto per far l'attrice e ho la sclerosi multipla, va bene, ma questo non impedisce a un attore di recitare.

In un'ipotetica audizione alla Camera, quale misura legislativa sentiresti di proporre ai deputati italiani?
Sicuramente bisogna favorire maggiormente il lavoro dei disabili, non intesi sempre e solo come categorie protette – che poi, a volte, mi chiedo quanto siano realmente protette. Ci sono aziende che pagano penali pur di non assumere una persona disabile, invece bisognerebbe favorire l'integrazione vera, lavorativa, consistente nell'abbattere le barriere mentali e, invece che continuare a pensare che la vita di un disabile sia solo fatta di supporti economici e pensioni, è giusto, se un disabile può farcela, che abbia la possibilità di lavorare, io conosco disabili bravissimi che purtroppo non lavorano.

Un invito al tuo spettacolo che, ricordiamo, andrà in scena domani sera in Piazza Duomo a Trani?
È uno spettacolo che assolutamente devono vedere non solo le persone con disabilità, ma tutti. È uno spettacolo che sta avendo un grande successo in tutta Italia e che viene amato anche dalle persone sane. Ti fa molto ridere, ti fa riflettere sorridendo e ti dimostra che la disabilità può essere anche a colori. Mi auguro che ci sia tantissima gente anche perchè, all'interno di questo splendido festival che è "Il giullare", ho scelto di fare lo spettacolo all'aperto proprio perchè me l'hanno indicato i ragazzi promotori dell'evento, persone che sanno veramente interpretare la disabilità.

Mi sembra una cornice ideale in questo splendido posto, in questa location suggestiva, mi auguro che venga tanta gente.

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