Grano, dalla Puglia a Roma per difendere la tipicità. M5S: "Tutelare le produzioni nostrane"

BARI - La speculazione mette in ginocchio i produttori di grano e fa imperversare una vera e propria guerra nei campi italiani, con prezzi sul campo crollati fino al 50% rispetto ai valori medi delle passate annate, largamente al di sotto dei costi produttivi per gli agricoltori. E tutto ciò ha portato gli agricoltori pugliesi nella Capitale e da tutte le altre regioni per difendere il grano italiano che sta affrontando una crisi senza precedenti con quotazioni più basse di 30 anni fa che rischiano di fare strage delle centinaia di migliaia di aziende agricole impegnate nella coltivazione più estesa sul territorio nazionale.

“Enormi quantità di grano italiano – dichiarano il Capogruppo M5S al Consiglio Regionale Antonio Trevisi e la consigliera M5S Rosa Barone - sono state esportate nel Nord Africa, insieme all’arrivo, in contemporanea con i raccolti, di navi piene di frumento provenienti da paesi terzi. I raccolti nazionali vengono lasciati nei magazzini per effetto di manovre speculative che provocano la desertificazione di migliaia di ettari di terreno, e mettono a rischio il futuro della filiera dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy nel mondo come la pasta e il pane. Bisogna porre un argine a una situazione che lascia senza speranza i produttori pugliesi,  avanzando proposte finalizzate a tutelare le produzioni nostrane e per approntare tutte le azioni in grado di ristorare gli agricoltori pesantemente colpiti. Noi del Movimento 5 Stelle - proseguono i pentastellati -  ci siamo mossi proprio in tal senso e proprio al fine di tutelare la filiera ed i suoi prezzi il nostro parlamentare M5S Giuseppe L’Abbate ha presentato un emendamento che istituisce la CUN (Commissione uniche nazionali)  che potrebbe essere la svolta per garantire un prezzo equo e garantito per tutte le filiere e quindi anche per il grano, prezzo che verrà determinato dalla importazione, esportazione e consumo, quindi dati effettivi e non  più discrezionali. Adesso ci auguriamo che il Governo faccia in fretta e promulghi il relativo decreto attuativo in tempi brevi”.

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