Manovra, via Equitalia, arriva agenzia riscossione

ROMA - Il decreto fiscale che accompagna la manovra è arrivato al Quirinale. E' già in corso l'esame ma al momento è impossibile fare una previsione sui tempi della firma.

Ecco le principali novità:

DA ROTTAMAZIONE CARTELLE 2 MILIARDI NEL 2017 - La "definizione agevolata" delle cartelle di Equitalia garantirà nel 2017 un gettito erariale di 2 miliardi di euro. Lo si legge nella Relazione tecnica del decreto fiscale. La rottamazione, congiuntamente all'effetto degli interventi di potenziamento della riscossione, porterà ad un totale di 3,7 miliardi nel triennio 2017-2019.

VIA EQUITALIA, ARRIVA L'AGENZIA DELLA RISCOSSIONE - Equitalia sarà sciolta e a partire dal primo luglio 2017 al suo posto sarà istituito un ente pubblico economico, denominato "Agenzia delle Entrate-Riscossione". L'ente sarà sottoposto all'indirizzo e alla vigilanza del Mef.  Presidente dell'ente sarà il direttore dell'Agenzia delle Entrate.

MULTE ESCLUSE DALLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE - Le multe sono escluse dalla rottamazione delle cartelle prevista dal decreto fiscale. Nel testo  si specifica che tra i carichi esclusi dall'operazione compaiono anche "le sanzioni amministrative per violazione del Codice della strada".

VOLUNTARY DISCLOSURE SI RIAPRE FINO AL 31 LUGLIO 2017 - Si riaprono fino al 31 luglio 2017 (con possibilità di integrare l'istanza e presentare i documenti fino al 30 settembre) i termini per la voluntary disclosure. Lo si legge nel testo del decreto fiscale, in cui si precisa che alla nuova operazione non potranno partecipare i contribuenti che hanno già presentato istanza in precedenza. Le violazioni sanabili sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016.

PADOAN: "SE L'UE LA BOCCIA RISCHIA LA FINE" - "L'Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all'emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l'inizio della fine". Lo dichiara il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista a Repubblica in cui si leva "qualcuno dei tanti sassolini rimasti nelle scarpe" perché, dice, in molti "hanno guardato al dito più che alla luna, e la luna è una manovra con meno tasse e più attenzione alla crescita, in coerenza con quello che abbiamo già fatto negli anni passati".

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