Bagarre in Consiglio: ok sofferto a rientro ospedaliero. Pd, grandi difficoltà per i pugliesi

BARI. La commissione Sanità ha espresso parere favorevole, con il voto contrario del centrodestra e dell’Udc, al Regolamento di riordino della rete ospedaliera della Regione Puglia per l’anno 2010. E monta subito la bagarre in Consiglio. “Il piano di riordino ospedaliero è monco e creerà grandi difficoltà ai cittadini pugliesi". E' questo in sintesi l'affondo del Pd in una nota congiunta dei consiglieri regionali Pino Romano, Filippo Caracciolo, Gerardo De Gennaro, Giovanni Epifani, Antonio Maniglio.
"Da tempo avevamo chiesto, - proseguono nella nota - registrando un consenso unanime, che insieme alla chiusura dei 18 ospedali fosse presentato un progetto alternativo che indicasse con chiarezza i servizi sostitutivi da attivare con l’indicazione dei tempi. A questo mirava l’emendamento all’art. 4 che prevedeva la riconversione in strutture intermedie di una serie di ospedali.
Tale proposta era ed è - secondo i consiglieri - una base di partenza indispensabile per avviare, dopo la stagione dei tagli, la seconda tappa della riorganizzazione del sistema sanitario regionale".
Poi la stoccata alle mancate modifiche normative del Piano. "A noi pare, tuttavia, - sostengono ancora i consiglieri del Pd - che tra la pubblicazione della delibera del riordino ospedaliero e la seduta odierna della commissione, quasi tre mesi, ci sia stato il tempo utile per produrre una proposta integrativa che, almeno per grandi linee, indicasse le opzioni fondamentali. Non averlo fatto contribuirà ad abbassare il livello di efficacia del servizio sanitario, oltre che creare problemi politici al centrosinistra nel rapporto con i cittadini".
"Ecco perché, - precisa il Pd regionale - accogliendo le obiezioni dell’assessore sul rischio di non incassare 400 milioni, abbiamo proposto un incontro di una delegazione bipartisan della terza commissione con il governo nazionale per verificare la fattibilità o meno delle nostre proposte, in modo da far emergere con nettezza le responsabilità di ognuno. Prendiamo atto che questa strada si è ritenuta impraticabile e che il piano di riordino, nonostante le cabine di regie e le richieste di suggerimenti, bisognava approvarlo così come licenziato dalla giunta. A saperlo avremmo alzato la mano in tre secondi, e due mesi fa, senza perdere tempo".
"Ciò detto - concludono i consiglieri regionali - cogliamo l’impegno dell’assessore a riaprire il confronto tra qualche mese. Proponiamo che in quella occasione ci si presenti con una proposta organica che tenga insieme gli interventi per potenziare la medicina territoriale, lo stato di attuazione degli interventi di edilizia sanitaria, la programmazione dei nuovi ospedali intercomunali".
Per il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, sono tre i motivi principali per cui il centrodestra in Terza Commissione ha votato contro il regolamento di riordino della rete ospedaliera pugliese: "manca la riduzione degli sprechi mentre si riducono solo i servizi e si chiudono 18 ospedali; manca una proposta complessiva di riforma del sistema; manca una riforma della governance della spesa”. Il consigliere salentino spiega così il niet di tutto il centrodestra.
“Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico – aggiunge Palese - La Giunta Vendola nella prima legislatura ha sbagliato tutto in materia di sanità e nella seconda sta perseverando in errori strutturali che purtroppo potranno solo peggiorare una situazione caratterizzata da debiti, tasse, ticket, chiusura degli ospedali, clientele. Diciamo da mesi alla Giunta Vendola che sarebbe bastato ridurre la spesa per beni e servizi dell’1% rispetto a quella sostenuta nel 2009, per salvare i 18 ospedali che invece vogliono chiudere; diciamo da mesi che manca una proposta complessiva di riforma organizzativa funzionale del sistema sanitario e che non si riesce a capire quale sarà il futuro dei 18 ospedali".

(Redazione)

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