Con la filatelia San Nicola a passeggio per il mondo
di Vittorio Polito. È noto che la filatelia è l’attività finalizzata alla ricerca e alla raccolta sistematica di francobolli da collezione. Ma la filatelia non è solamente lo studio e il collezionismo di francobolli, ma di tutto quello che riguarda il servizio postale come cartoline, buste, annulli filatelici, folder, album e molto altro. La filatelia è fra le maggiori e più diffuse espressioni del collezionismo. Il termine deriva dal greco “philos” (amico) e “ateleia” (franchigia), termine coniato nel 1864 da certo H. Harbin, quando il francobollo aveva già 24 anni di vita.
Federico Zeri, storico e critico d’arte, scomparso nel 1968, sosteneva che è attraverso il bollo per spedire una lettera che lo Stato che lo emette cerca di significare e rappresentare sé stesso.
Allo stesso modo la filatelia ha contribuito a far conoscere San Nicola nel mondo. Infatti, questa nota è dedicata ai “Francobolli di San Nicola nel mondo”, che sono stati oggetto, circa vent’anni fa, di una pubblicazione di Mario Villani per il Centro Studi Nicolaiani, diretto da padre Gerardo Cioffari o.p., stampato per i tipi di Levante Editori.
La speciale pubblicazione lancia una nuova luce sul culto del Santo di Myra (anzi di Bari), studiato in vari altri aspetti, a testimonianza della universalità del culto del Santo, oltre alla poliedricità della sua figura, che tocca religiosità, arte, letteratura, teatro, tradizioni popolari ed anche la filatelia.
È ben noto che i francobolli girano per il mondo annunciando fatti, avvenimenti e storia dei paesi emittenti. Mario Villani, “veterano della filatelia”, appassionato di San Nicola, ha voluto lasciare un segno tangibile dei suoi sentimenti attraverso la pubblicazione della quale parliamo.
La ricerca è stata facilitata dagli elenchi di chiese dedicate a San Nicola, che sono continuamente aggiornati nella Basilica barese, insieme alle indicazioni storiche contenute nei cataloghi filatelici e nelle rassegne stampa specializzate.
Tra i primi francobolli emessi che in qualche modo fanno riferimento al nostro San Nicola, vanno ricordati quelli del Montenegro (1905), della Romania (1906), della Cecoslovacchia (1918-1920).
I paesi, sia europei che extraeuropei, che hanno emesso francobolli in onore del nostro protettore non si contano: le Bahamas hanno emesso (1981), un francobollo che raffigura San Nicola in abiti vescovili e barba bianca, proposto come personaggio natalizio; la Svezia propone, tra gli altri, un esemplare (1981), che lo raffigura in versione Babbo Natale corredato di renne, slitta e doni per bambini; la Germania Orientale ha riprodotto in un francobollo (1990), la Chiesa di San Nicola a Lipsia; l’Italia ha emesso, tra gli altri, un francobollo che mostra la cripta della Basilica di San Nicola di Bari allo stato attuale (1989); la Città del Vaticano ha emesso (1987), tre francobolli stilizzati, raffiguranti l’arrivo a Bari da Myra delle reliquie del Santo, l’offerta di borse d’oro per salvare dal disonore le tre fanciulle, figlie di un uomo caduto in miseria, ed infine il salvataggio miracoloso di una nave da parte di San Nicola. Tanto per citarne qualcuno.
Dal Nicaragua nel 1973 si registra una simpatica curiosità. Attraverso l’emissione di un foglietto dedicato al Natale, un giornalista risponde a Virginia, una bimba che gli aveva scritto chiedendogli di dirle la verità sull’esistenza di Santa Claus.
Oggi, pur riconoscendo universalmente la valenza del francobollo quale messaggero e narratore di eventi che si verificano nel mondo, si deve ammettere che con il progresso e con l’avvento dell’informatica, della posta elettronica e di internet, i francobolli stanno perdendo la loro primitiva importanza. Molta corrispondenza, infatti, non è più inviata per le vie ordinarie e quindi la diffusione dei francobolli è sempre più scarsa e, probabilmente, di questo passo, diventeranno solo oggetti da collezione.
Federico Zeri, storico e critico d’arte, scomparso nel 1968, sosteneva che è attraverso il bollo per spedire una lettera che lo Stato che lo emette cerca di significare e rappresentare sé stesso.
Allo stesso modo la filatelia ha contribuito a far conoscere San Nicola nel mondo. Infatti, questa nota è dedicata ai “Francobolli di San Nicola nel mondo”, che sono stati oggetto, circa vent’anni fa, di una pubblicazione di Mario Villani per il Centro Studi Nicolaiani, diretto da padre Gerardo Cioffari o.p., stampato per i tipi di Levante Editori.
La speciale pubblicazione lancia una nuova luce sul culto del Santo di Myra (anzi di Bari), studiato in vari altri aspetti, a testimonianza della universalità del culto del Santo, oltre alla poliedricità della sua figura, che tocca religiosità, arte, letteratura, teatro, tradizioni popolari ed anche la filatelia.
È ben noto che i francobolli girano per il mondo annunciando fatti, avvenimenti e storia dei paesi emittenti. Mario Villani, “veterano della filatelia”, appassionato di San Nicola, ha voluto lasciare un segno tangibile dei suoi sentimenti attraverso la pubblicazione della quale parliamo.
La ricerca è stata facilitata dagli elenchi di chiese dedicate a San Nicola, che sono continuamente aggiornati nella Basilica barese, insieme alle indicazioni storiche contenute nei cataloghi filatelici e nelle rassegne stampa specializzate.
Tra i primi francobolli emessi che in qualche modo fanno riferimento al nostro San Nicola, vanno ricordati quelli del Montenegro (1905), della Romania (1906), della Cecoslovacchia (1918-1920).
I paesi, sia europei che extraeuropei, che hanno emesso francobolli in onore del nostro protettore non si contano: le Bahamas hanno emesso (1981), un francobollo che raffigura San Nicola in abiti vescovili e barba bianca, proposto come personaggio natalizio; la Svezia propone, tra gli altri, un esemplare (1981), che lo raffigura in versione Babbo Natale corredato di renne, slitta e doni per bambini; la Germania Orientale ha riprodotto in un francobollo (1990), la Chiesa di San Nicola a Lipsia; l’Italia ha emesso, tra gli altri, un francobollo che mostra la cripta della Basilica di San Nicola di Bari allo stato attuale (1989); la Città del Vaticano ha emesso (1987), tre francobolli stilizzati, raffiguranti l’arrivo a Bari da Myra delle reliquie del Santo, l’offerta di borse d’oro per salvare dal disonore le tre fanciulle, figlie di un uomo caduto in miseria, ed infine il salvataggio miracoloso di una nave da parte di San Nicola. Tanto per citarne qualcuno.
Dal Nicaragua nel 1973 si registra una simpatica curiosità. Attraverso l’emissione di un foglietto dedicato al Natale, un giornalista risponde a Virginia, una bimba che gli aveva scritto chiedendogli di dirle la verità sull’esistenza di Santa Claus.
Oggi, pur riconoscendo universalmente la valenza del francobollo quale messaggero e narratore di eventi che si verificano nel mondo, si deve ammettere che con il progresso e con l’avvento dell’informatica, della posta elettronica e di internet, i francobolli stanno perdendo la loro primitiva importanza. Molta corrispondenza, infatti, non è più inviata per le vie ordinarie e quindi la diffusione dei francobolli è sempre più scarsa e, probabilmente, di questo passo, diventeranno solo oggetti da collezione.
