Otto e cinque per mille: il caso a Bari, da espressione di preferenza a scelta pilotata
di Roberta Calò. Come citava Benjamin Franklin nel 1798 "In questo mondo non v'è nulla di sicuro tranne la morte e la tasse". Ad oggi non si potrebbe affermare più neanche questo. L'allarme giunge da alcuni cittadini che reclamano una mancanza di trasparenza presso un Caf del quartiere San Pasquale di Bari in materia di Otto e Cinque per mille.
In teoria, nella compilazione dei moduli per la dichiarazione dei redditi ogni contribuente può decidere autonomamente a chi destinare il denaro; presso questo istituto invece la procedura non sarebbe poi così libera e indipendente.
Nel caso dell'otto per mille, infatti, le consulenti spingono a destinare il denaro alla chiesa cattolica dichiarando erroneamente che nel caso in cui non venga effettuata una scelta tra le sette voci disponibili (sei voci per le sei confessioni religiose e una per lo Stato) i soldi finiscono nelle casse dello Stato. In realtà, nel caso in cui non venga espressa una preferenza, i soldi verranno equamente divisi tra cinque confessioni religiose e lo Stato (a cui viene destinata anche la quota de "Le Assemblee di Dio").
Per quanto concerne invece il cinque per mille, teoricamente il contribuente può decidere di emettere il versamento scegliendo tra quattro categorie: volontariato e associazioni di promozione sociale, attività sociali svolte dal comune di residenza ricerca sanitaria, ricerca scientifica o delle università. La scelta avviene selezionando la voce preferita ed eventualmente inserendo il codice fiscale del beneficiario. Presso la struttura su menzionata, secondo quanto riferito dai clienti, i dipendenti pre-stamperebbero il modulo con la preferenza già segnata e un codice fiscale ben preciso già inserito. Al contribuente non resta che apporre passivamente la firma.
A questo punto la speranza è che la scelta pilotata non abbia un doppio fine ma che si concretizzi nella sana intenzione di convogliare i soldi, che diversamente potrebbero essere inutilmente investiti, nelle casse di una lega impegnata nella lotta ad un grave male nella sezione provincia.
In teoria, nella compilazione dei moduli per la dichiarazione dei redditi ogni contribuente può decidere autonomamente a chi destinare il denaro; presso questo istituto invece la procedura non sarebbe poi così libera e indipendente.
Nel caso dell'otto per mille, infatti, le consulenti spingono a destinare il denaro alla chiesa cattolica dichiarando erroneamente che nel caso in cui non venga effettuata una scelta tra le sette voci disponibili (sei voci per le sei confessioni religiose e una per lo Stato) i soldi finiscono nelle casse dello Stato. In realtà, nel caso in cui non venga espressa una preferenza, i soldi verranno equamente divisi tra cinque confessioni religiose e lo Stato (a cui viene destinata anche la quota de "Le Assemblee di Dio").
Per quanto concerne invece il cinque per mille, teoricamente il contribuente può decidere di emettere il versamento scegliendo tra quattro categorie: volontariato e associazioni di promozione sociale, attività sociali svolte dal comune di residenza ricerca sanitaria, ricerca scientifica o delle università. La scelta avviene selezionando la voce preferita ed eventualmente inserendo il codice fiscale del beneficiario. Presso la struttura su menzionata, secondo quanto riferito dai clienti, i dipendenti pre-stamperebbero il modulo con la preferenza già segnata e un codice fiscale ben preciso già inserito. Al contribuente non resta che apporre passivamente la firma.
A questo punto la speranza è che la scelta pilotata non abbia un doppio fine ma che si concretizzi nella sana intenzione di convogliare i soldi, che diversamente potrebbero essere inutilmente investiti, nelle casse di una lega impegnata nella lotta ad un grave male nella sezione provincia.
