Musica: Sefano Montanari e il suo violino protagonisti di un nuovo appuntamento per il Barocco Festival "Leonardo Leo"

BRINDISI. Le sue interpretazioni di Vivaldi sono sempre spiazzanti. E anche per questo fedeli allo spirito della musica barocca, della quale Stefano Montanari è uno dei grandi interpreti dei nostri giorni. Il grande violinista, tra i più apprezzati specialisti del Seicento e del Settecento, vincitore del Diapason d’oro, è l’altro grande protagonista del Barocco Festival «Leonardo Leo» dopo il violoncellista Christophe Coin.
Venerdì 26 agosto, alle ore 21, nel Castello Svevo di Brindisi (l’ingresso è gratuito ma con prenotazione obbligatoria - info 347.060.41.18), Montanari suonerà musiche di Vivaldi, Tartini e Albinoni insieme all’ensemble La Confraternita de’ Musici guidata al cembalo da Cosimo Prontera, direttore artistico della manifestazione, insignita per il terzo anno consecutivo del Premio di Rappresentanza dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
L’appuntamento, ancora una volta di respiro internazionale, rientra nella programmazione della Rete dei Festival di Musica antica in Puglia sostenuta dal Progetto Puglia Sounds (numero verde 800.96.01.37), un network di idee e progetti artistici al quale aderiscono anche Anima Mea (7-11 settembre), il Giovanni Paisiello Festival (8-21 settembre) e La Via Francigena del Sud (17 settembre-2 ottobre).
Stefano Montanari, atteso con La Confraternita de’ Musici per un programma che alterna opere note a pagine meno frequentate, ha collezionato durante una carriera già molto lunga - a dispetto di un’età piuttosto giovane - diverse esperienze come violinista (è primo violino dell’ensemble Accademia Bizantina) e come direttore d’orchestra, mettendo mano al repertorio classico e contemporaneo per specializzarsi, infine, in quello barocco italiano.
Esplorando il corpus musicale di Vivaldi capita spesso di imbattersi in veri capolavori sconosciuti, come i tre Concerti in programma nel Castello Svevo. Si tratta del Concerto VIII per archi e basso continuo RV 127 (tratto dai Concerti di Parigi), del Concerto per violino, archi e basso continuo RV 253 Op. 8 n. 5 (da Il Cimento dell’armonia e dell’invenzione) e del Concerto per violino, archi e basso continuo RV 208 «Grosso Mogul», cui si deve aggiungere la più celebre Tempesta di mare. E sono pagine, queste, che inducono il grande pubblico a chiedersi come mai Vivaldi sia conosciuto quasi esclusivamente per le Quattro Stagioni.
Di Giuseppe Tartini verrà, invece, presentata una delle sue opere più famose, il Concerto in la maggiore D.96, il cui meraviglioso Largo Andante «A rivi, a fonti a fiumi» costituisce uno dei vertici più alti della cantabilità barocca.
Infine, la programmazione si completerà con la Sinfonia a 5 op. 2 n. 9 di Tomaso Albinoni, compositore passato paradossalmente alla storia  per un’opera non sua. Infatti, in epoca contemporanea, il suo lavoro più eseguito è stato per molti anni l’Adagio in sol minore, in realtà scritto dal musicologo milanese Remo Giazotto nel 1945 sulla base di alcuni frammenti del compositore veneziano.