Epifani: “La nuova legge sull'olio di oliva penalizza la puglia”

BARI. Con un'interrogazione urgente rivolta all'assessore all'Agricoltura Dario Stefano, il consigliere Giovanni Epifani (Pd), ha sollecitato un confronto sulle nuove norme che fissano i parametri per la classificazione dell'olio “extravergine d'oliva”, regole che rischiano di penalizzare molte produzioni pugliesi. A seguito dell'incontro di sabato scorso tenutosi a Ostuni alla presenza del ministro dell'agricoltura, Mario Catania, il presidente della Commissione agricoltura del parlamento europeo, Paolo De Castro, del comitato di produttori “alchil esteri 75” e dello stesso Epifani, è emerso infatti il paradosso che l'applicazione della legge comporterebbe. La norma in questione, approvata ad agosto scorso per recepire una legge comunitaria, riduce a 30 milligrammi il limite massimo di “achil esteri” tollerabili in un chilo d'olio d'oliva. La legge, nata per tutelare il made in Italy, in realtà ignora alcune tecniche di raccolta pugliesi e la presenza di ulivi secolari, caratteristiche queste che fanno aumentare naturalmente la presenza degli “achil esteri”. Con il rischio che l'olio prodotto in molte zone del Salento, del Brindisino e del Sud barese venga classificato come non “extravergine d'oliva”. “La Regione deve prendere assolutamente in considerazione quest'anomalia della legge nazionale che rischia invece di penalizzare la produzione simbolo della Puglia e adottare qualsiasi intervento sui tavoli istituzionali che possa risolvere l’annoso problema” ha concluso Epifani.