“Moretti minaccia le dimissioni? I pugliesi non ne sentirebbero la mancanza”
BARI - “Non ho e non posso avere elementi di valutazione certi per stabilire se la retribuzione percepita annualmente dall’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti sia equa, in relazione alla carica, alle responsabilità e in rapporto a quelle dei colleghi stranieri; e se la paventata decurtazione della stessa sia a tutti gli effetti un sacrificio insopportabile.
Da cittadino prima ancora che politico di Puglia, però, ho sufficienti elementi per valutare gli effetti delle sue decisioni sul territorio: tagli selvaggi di collegamenti, apparentemente ingiustificabili in particolare lungo la dorsale adriatica e nelle ore notturne, tali da costringere l’utenza a viaggiare spesso in condizioni disumane, con materiale peraltro fatiscente.
Tagli che hanno provocato una vera e propria sollevazione in gran parte delle regioni meridionali, e che hanno fatto parlare addirittura di violazione di un diritto – quella alla mobilità – garantito dalla Costituzionale, penalizzando in particolare le fasce meno abbienti, con l’aggravio di costi esorbitanti in rapporto ai servizi e alla qualità delle prestazioni erogate.
Alla luce di queste considerazioni, almeno dalle nostre parti difficilmente il manager verrebbe rimpianto, se gli eventi dovessero purtroppo precipitare”. A riferirlo in una nota Antonio Camporeale, vicecapogruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale.
Da cittadino prima ancora che politico di Puglia, però, ho sufficienti elementi per valutare gli effetti delle sue decisioni sul territorio: tagli selvaggi di collegamenti, apparentemente ingiustificabili in particolare lungo la dorsale adriatica e nelle ore notturne, tali da costringere l’utenza a viaggiare spesso in condizioni disumane, con materiale peraltro fatiscente.
Tagli che hanno provocato una vera e propria sollevazione in gran parte delle regioni meridionali, e che hanno fatto parlare addirittura di violazione di un diritto – quella alla mobilità – garantito dalla Costituzionale, penalizzando in particolare le fasce meno abbienti, con l’aggravio di costi esorbitanti in rapporto ai servizi e alla qualità delle prestazioni erogate.
Alla luce di queste considerazioni, almeno dalle nostre parti difficilmente il manager verrebbe rimpianto, se gli eventi dovessero purtroppo precipitare”. A riferirlo in una nota Antonio Camporeale, vicecapogruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale.
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