Dalla Svezia con amore: Dorotha la nuova Ekberg?

di Francesco Greco.
STOCCOLMA – Bellissima, altissima (un metro e 80 a piedi nudi), biondissima. Solare, pelle diafana, vellutata, lineamenti delicati, bocca carnosa, corpo morbido (seno 85, vita 67) scolpito da Fidia o Brancusi, occhi color del cielo che si specchiano nei suoi mari del Nord Europa.

Dalla Svezia con passione. Dorotha Iwona Bartlewska potrebbe essere la nuova Anita Ekberg, reincarnare il suo mito mezzo secolo dopo “La Dolce Vita” di Federico Fellini, ricordate? “Marcelo, come here…”.

Come l’attrice nordeuropea scoperta dal grande regista romagnolo e divenuta un cult, un’icona, una musa del cinema d’autore, viene dalla Svezia: da Malmöe la Ekberg, da Stoccolma Dorotha. Sinora ha girato solo un film, ma ha tanto tempo davanti a sé per inventarsi una carriera: Dorotha compirà 22 anni fra pochi giorni (il 22 giugno): è un Cancro con molta personalità, determinata, testarda, che sa quel che vuole, esigente, disciplinata con se stessa, ma anche molto timida. Di Anita ha lo stesso magnetismo, lo sguardo colmo di luce, un’energia irresistibile che emana la pelle bianchissima.

A Leuca, a maggio, alla seconda edizione di “Miss Progress International”, si è lamentata, ma con dolcezza, per il letto troppo corto, i pantaloni degli sponsor un po’ sgualciti, ma anche per il non poter parlare italiano con i giornalisti: “Sorry, I no speak italian!”.

E’ stata “Miss Svezia” nel 2012, finalista a “Miss Universo” nel 2013, anno in cui ha anche partecipato a “Paradise Hotel” (il “Big Brother” della Danimarca). Intanto lavora come “assistent” in un’azienda.
In Puglia è arrivata con la fascia di “Miss Progress Svezia” per partecipare al prestigioso concorso che ha visto ragazze da tutti i continenti. Con la leggerezza di un angelo, ha incantato per grazia e simpatia: è stata ammirata ovunque. Il tacco 12 la faceva sembrare maestosa come un’amazzone: bella come in un sogno, come nelle fiabe di Andersen. La sera della finale (trasmessa via web nel mondo) ha ballato la pizzica, un’antica danza tradizionale del Sud Italia, con grande bravura dopo uno stage di appena 5-6 ore per i passi-base col bravo coreografo tarantino (Manduria) Leonardo Moscogiuri. E ogni tanto lanciava sguardi blu alla telecamera per far sapere agli svedesi che era a Finibus Terrae. E’ stata premiata con la fascia di miss più amata da Internet, anche se il suo progetto “sociale” (ogni rappresentante, dall’Albania alla Nigeria, dagli Usa al Portogallo al Brasile, ne presentava uno) trappole ormonali per depurare le acque da composti chimici “dangerous” meritava di vincere: i contenuti erano in linea con il diffuso sentimento ecologico del nostro tempo. E’ arrivato secondo, terzo quello della boliviana Arantza: ha vinto la nigeriana Victoria.

Scultorea, radiosa, fra l’intarsio denso di profumi, colori e odori dei vicoli della città vecchia di Kalle-Polis (Gallipoli), nel delizioso, sfavillante centro storico di Lecce barocca, a Santa Maria di Leuca avvolta dalla luce meridiana, terra antica di miti (la sirena Leucasia che si lascia morire d’amore, la Grotta Porcinara con gli ex voto al dio Baath dei marinai scampati a terribili tempeste, Enea sulla rotta per Roma che sacrifica alla dea Athena, ecc.) e di bellezza, all’ombra dei bianchi Trulli di Valle d’Itria e le bellezze archeologiche di Taranto e del suo mare ha lasciato tutti senza parole e in tanti le hanno chiesto la classica foto-ricordo.
E poi la serata della finale, al “Messapia”, sotto una luna incantata che accarezzava dolcemente il mare. Dorotha bella come una dea con uno splendido abito di seta rosa confetto, un altro altrettanto delicato di pizzo rosso e poi quello in costume nazionale che piace un sacco agli internauti.

Dorotha è una delle donne più belle del mondo. Le è piaciuta un sacco la cucina pugliese, i profumi, gli odori e i colori, i monumenti, le chiese, le piazze, le bellezze paesaggistiche e architettoniche e anche la gente, così affettuosa, caliente: il suo blog trabocca di foto che immortalano la fantastica esperienza in Puglia.
Ora è tornata in Svezia e ha ripreso a lavorare. E’ la nuova Anita Ekberg del XXI secolo? Solo il tempo lo dirà: di sicuro Dorotha è molto decisa a toccare grandi traguardi, a diventare una star internazionale.