La 'giornata nera' del Fisco: lo Stato 54,5 mld. "Vendola faccia sua parte"
La giornata nera del Fisco. Tasi, Imu, Irap, Iva: sono solo alcune delle imposte che i contribuenti italiani sono chiamati a pagare entro oggi lunedì 16 giugno. Un giorno che potrebbe portare a lunghe attese in coda agli sportelli di banca e posta. Secondo il calcolo fatto dalla Cgia di Mestre lo Stato si prepara ad incassare complessivamente da famiglie e imprese, quasi 54,5 miliardi di euro.
Scocca infatti l'ora per il pagamento della Tasi, almeno nei Comuni che hanno deliberato l'aliquota, per quello dell'Imu su seconde e terze case e negozi, mentre le imprese dovranno versare l'Irpef, le addizionali Irpef, l'Ires, l' Irap, l' Iva e tutta una serie di altre imposte minori.
Un numero così grande di tasse ed si rivela anche un'impresa riuscire a pagarle. "Nel nostro Paese, purtroppo - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre -, oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello insopportabile c'è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare".
"Si pensi - continua Bortolussi - che per espletare il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi. In Europa solo il Portogallo presenta una situazione peggiore della peggiore della nostra".
Giornata nera per contribuenti, "Vendola faccia la sua parte” - “Oggi è un lunedì nero per i contribuenti: 54,5 miliardi di euro, pari al 6% del Pil, sono finiti nelle casse dello Stato. A fronte di un salasso del genere che incide notevolmente sulla vita delle famiglie italiane e pugliesi, ci aspettiamo che Vendola compia un atto di responsabilità e faccia la sua parte per alleggerire il carico fiscale dei nostri cittadini”. Lo dichiara in una nota il Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale, Ignazio Zullo.
“Noi come i pugliesi – prosegue - stiamo ancora aspettando che il leader di Sel mantenga la promessa di abolire il balzello di 10 euro di tassa fissa per le prestazioni specialistiche e l’euro per i farmaci. Una richiesta ingiusta che la sanità regionale continua a fare ai cittadini che accedono alle cure. Così come non ci stanchiamo di indicare alla Giunta regionale l’abolizione dell’addizionale Irpef e su questi interventi economici siamo pronti a dare battaglia durante la manovra di previsione in Consiglio regionale. Non è ammissibile, infatti, che si chiedano sacrifici così pesanti ai cittadini in assenza di qualsiasi piano di sviluppo regionale e senza aver messo mano alla spesa. Abbiamo dato la nostra disponibilità, con lo spirito costruttivo che ci contraddistingue, per supportare il governo pugliese nella razionalizzazione della spesa, ma non abbiamo ricevuto alcun invito concreto se non delle dichiarazioni di apprezzamento a mezzo stampa”.
“Tuttavia – evidenzia Zullo - la revisione della spesa è urgente, perché siamo convinti che quel famoso pagamento della Asl di 1.600 euro per un disinfettante che costa, in realtà, solo 55 euro non sia un caso né unico né raro nella sanità pugliese. Dall’esecutivo nazionale a quello regionale, la linea della tassazione dura e cruda è la stessa e ancora non si prende atto della necessità di diminuire le tasse per stimolare i consumi, dare un segnale forte per la ripresa economica e consentire alle famiglie una seppur piccola serenità”.
“Noi del centrodestra però – conclude Zullo - indichiamo con fermezza questa strada e in Consiglio regionale ci batteremo perché si taglino le spese inutili e si dia ai pugliesi una risposta concreta eliminando queste imposte odiose e inique che non fanno altro che ridurre la fiducia popolare nella politica e nelle istituzioni”.
Scocca infatti l'ora per il pagamento della Tasi, almeno nei Comuni che hanno deliberato l'aliquota, per quello dell'Imu su seconde e terze case e negozi, mentre le imprese dovranno versare l'Irpef, le addizionali Irpef, l'Ires, l' Irap, l' Iva e tutta una serie di altre imposte minori.
Un numero così grande di tasse ed si rivela anche un'impresa riuscire a pagarle. "Nel nostro Paese, purtroppo - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre -, oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello insopportabile c'è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare".
"Si pensi - continua Bortolussi - che per espletare il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi. In Europa solo il Portogallo presenta una situazione peggiore della peggiore della nostra".
Giornata nera per contribuenti, "Vendola faccia la sua parte” - “Oggi è un lunedì nero per i contribuenti: 54,5 miliardi di euro, pari al 6% del Pil, sono finiti nelle casse dello Stato. A fronte di un salasso del genere che incide notevolmente sulla vita delle famiglie italiane e pugliesi, ci aspettiamo che Vendola compia un atto di responsabilità e faccia la sua parte per alleggerire il carico fiscale dei nostri cittadini”. Lo dichiara in una nota il Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale, Ignazio Zullo.
“Noi come i pugliesi – prosegue - stiamo ancora aspettando che il leader di Sel mantenga la promessa di abolire il balzello di 10 euro di tassa fissa per le prestazioni specialistiche e l’euro per i farmaci. Una richiesta ingiusta che la sanità regionale continua a fare ai cittadini che accedono alle cure. Così come non ci stanchiamo di indicare alla Giunta regionale l’abolizione dell’addizionale Irpef e su questi interventi economici siamo pronti a dare battaglia durante la manovra di previsione in Consiglio regionale. Non è ammissibile, infatti, che si chiedano sacrifici così pesanti ai cittadini in assenza di qualsiasi piano di sviluppo regionale e senza aver messo mano alla spesa. Abbiamo dato la nostra disponibilità, con lo spirito costruttivo che ci contraddistingue, per supportare il governo pugliese nella razionalizzazione della spesa, ma non abbiamo ricevuto alcun invito concreto se non delle dichiarazioni di apprezzamento a mezzo stampa”.
“Tuttavia – evidenzia Zullo - la revisione della spesa è urgente, perché siamo convinti che quel famoso pagamento della Asl di 1.600 euro per un disinfettante che costa, in realtà, solo 55 euro non sia un caso né unico né raro nella sanità pugliese. Dall’esecutivo nazionale a quello regionale, la linea della tassazione dura e cruda è la stessa e ancora non si prende atto della necessità di diminuire le tasse per stimolare i consumi, dare un segnale forte per la ripresa economica e consentire alle famiglie una seppur piccola serenità”.
“Noi del centrodestra però – conclude Zullo - indichiamo con fermezza questa strada e in Consiglio regionale ci batteremo perché si taglino le spese inutili e si dia ai pugliesi una risposta concreta eliminando queste imposte odiose e inique che non fanno altro che ridurre la fiducia popolare nella politica e nelle istituzioni”.
