Ai parcheggiatori abusivi non basta solo un “caffè”...

di Luigi Laguaragnella - Non è più sufficiente “un caffè” per i parcheggiatori abusivi. Quando si giunge nei pressi di una discoteca sula mare oppure all’ingresso di una grande evento gratuito (come tanti nel corso dell’estate), è consuetudine intravedere in un’area adibita a parcheggio, un uomo che gesticola richiamando l’attenzione per sistemare l’auto. In fondo è sempre stato così, ma ultimamente il parcheggiatore abusivo, senza tante remore, impone una tariffa che supera il prezzo del caffè con cui il cittadini si libera per il servizio (non desiderato in realtà) offerto. Probabilmente il parcheggiatore abusivo, più che un caffè preferisce cappuccino e cornetto. In alcuni casi vista l’enorme quantità di auto parcheggiata avrà organizzato una succulenta cena…

Nel weekend è da segnalare la presenza degli abusivi all’esterno della spiaggia Bahia di Molfetta: dopo aver parcheggiato l’auto, infatti, il parcheggiatore impone il prezzo di due euro, lasciando sorpresi i cittadini convinti che fosse bastato il solito “caffè”. Un altro esempio eloquente, risale ad inizio estate in occasione del concerto di Caparezza a Bari: la grande area che antecede a parco Perotti è stato presidio di parcheggiatori abusivi organizzati con accoglienza all’ingresso e altri all’interno che indicavano eventuali posti vuoti. Prezzo imposto (ovviamente senza alcun tagliandino): due euro e cinquanta centesimi! Con il grande afflusso di pubblico, poi, erano impegnati a incastrare il maggior numero di automobili possibile, creando ingorghi e problemi d’ingresso e di uscita.

Inutile pensare quanto avranno guadagnato, anzi lucrato.

Si tratta solo di due episodi ad inizio e fine estate, nel mezzo chissà quanti altri cittadini in ogni parte della provincia si saranno trovati in simili situazioni.

E’ strana la facilità con cui queste persone si sentano libere di organizzarsi e di imporre un prezzo. Chissà quanti ne sono i parcheggiatori e soprattutto quanto avranno guadagnato.