“Aeroporti di Puglia, a pagare è sempre Pantalone”
BARI - “Ancora una volta Aeroporti di Puglia fa vanto del segno ‘più’ in un bilancio alquanto singolare, in cui si privatizzano gli utili e si socializzano i debiti”. Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, ritiene “inconcepibile che AdP passi come società virtuosa, quando tutto il mondo sa che a pagare è sempre Pantalone, ovvero i cittadini pugliesi”.
“Si guardi il caso Ryanair – attacca Pugliese – con la Regione che paga alla compagnia irlandese 12 milioni di euro per una fantomatica operazione di marketing, peraltro a una compagnia che paga tasse e contributi al fisco d’oltre Manica. Un caso, è bene ribadirlo, unico in Italia: nelle altre regioni, infatti, sono la società aeroportuali ad accollarsi tali spese e non già la massima istituzione territoriale. Così ci riuscirebbe anche un bambino a far quadrare i conti”.
“Si può considerare virtuosa – si chiede Pugliese – una società che paga i propri dirigenti con emolumenti ben più elevati addirittura di quelli stabiliti dal Governo Renzi a livello nazionale? Per ottenere cosa, in cambio? Una gestione disastrosa, che vede ancora due scali importantissimi come Foggia e Grottaglie-Taranto chiusi al traffico passeggeri, due cattedrali nel deserto, o quasi, che rappresentano solo un inutile costo per i pugliesi. Eppure, se Aeroporti di Puglia si aprisse al dialogo e applicasse una politica più logica e propositiva, si potrebbe offrire un servizio maggiore e migliore ai cittadini. Basti ricordare che la provincia di Foggia ha il primato per l’accoglienza ai turisti e Taranto, qualora si attivassero i voli passeggeri, potrebbe servire l’intero arco ionico, da Grottaglie alla Calabria settentrionale, dove sono dislocate strutture turistiche con oltre 40mila posti letto. Senza dimenticare che, proprio Grottaglie, con la sua pista da 3,2 km, è l’unico aeroporto del Meridione in grado di accogliere aerei di grandi dimensioni come i Jumbo”.
“Vantarsi di bilanci positivi – conclude Pugliese – sempre e quando la storia dei derivati non abbia conseguenze negative, non basta: bisogna rendere una delle aziende di punta della Regione più efficace ed efficiente in relazione alle esigenze dei cittadini”.
“Si guardi il caso Ryanair – attacca Pugliese – con la Regione che paga alla compagnia irlandese 12 milioni di euro per una fantomatica operazione di marketing, peraltro a una compagnia che paga tasse e contributi al fisco d’oltre Manica. Un caso, è bene ribadirlo, unico in Italia: nelle altre regioni, infatti, sono la società aeroportuali ad accollarsi tali spese e non già la massima istituzione territoriale. Così ci riuscirebbe anche un bambino a far quadrare i conti”.
“Si può considerare virtuosa – si chiede Pugliese – una società che paga i propri dirigenti con emolumenti ben più elevati addirittura di quelli stabiliti dal Governo Renzi a livello nazionale? Per ottenere cosa, in cambio? Una gestione disastrosa, che vede ancora due scali importantissimi come Foggia e Grottaglie-Taranto chiusi al traffico passeggeri, due cattedrali nel deserto, o quasi, che rappresentano solo un inutile costo per i pugliesi. Eppure, se Aeroporti di Puglia si aprisse al dialogo e applicasse una politica più logica e propositiva, si potrebbe offrire un servizio maggiore e migliore ai cittadini. Basti ricordare che la provincia di Foggia ha il primato per l’accoglienza ai turisti e Taranto, qualora si attivassero i voli passeggeri, potrebbe servire l’intero arco ionico, da Grottaglie alla Calabria settentrionale, dove sono dislocate strutture turistiche con oltre 40mila posti letto. Senza dimenticare che, proprio Grottaglie, con la sua pista da 3,2 km, è l’unico aeroporto del Meridione in grado di accogliere aerei di grandi dimensioni come i Jumbo”.
“Vantarsi di bilanci positivi – conclude Pugliese – sempre e quando la storia dei derivati non abbia conseguenze negative, non basta: bisogna rendere una delle aziende di punta della Regione più efficace ed efficiente in relazione alle esigenze dei cittadini”.
