Ilva: morto operaio investito da getto di ghisa. Uil, “sicurezza non sia svenduta”

TARANTO - Si è spento Alessandro Morricella, il 35enne operaio dell'Ilva, originario di Martina Franca, investito lunedì scorso da un getto di ghisa incandescente mentre misurava la temperatura del foro di colata dell'Afo2 dello stabilimento siderurgico di Taranto. Il lavoratore, che era stato ricoverato al Policlinico di Bari, è deceduto a causa delle gravi ustioni riportate sul 90% del corpo.

"Se questo è il prezzo del rilancio dell'Ilva, noi non ci stiamo. Il percorso che deve portare a una nuova tappa dello stabilimento ionico non può e non deve prescindere dalla sicurezza, dalla tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, nonché dell'ambiente. Non si possono perdere vite umane così".

Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, esprime "la vicinanza del sindacato alla famiglia di Alessandro Morricella", il giovane lavoratore dell'Ilva morto dopo quattro giorni di agonia a seguito di gravi ustioni riportate durante il servizio.

"La tutela dei diritti, della salute e della sicurezza dei lavoratori - insiste Pugliese - non può essere svenduta, ma deve essere la base su cui costruire il futuro di un'azienda che ha enormi potenzialità, ma che è stata falcidiata da una gestione fallimentare, sotto ogni punto di vista, come quella della famiglia Riva, il cui conto è ancora salatissimo. Siamo disposti a trattare e a concorrere a trovare soluzioni utili a riportare in auge un'azienda strategica, fondamentale per il tessuto economico e produttivo pugliese e nazionale, ma non ad ogni costo".

Michele Emiliano esprime profondo cordoglio per la morte di Morricella: "Alessandro Morricella, operaio Ilva, è morto per le ustioni riportate mentre misurava la temperatura di una colata di ghisa. Il suo martirio è avvenuto in una fabbrica che ci fissa negli occhi beffarda. Accetto la sua sfida di morte".