Olio dalla Tunisia, i senatori del gruppo CoR presentano interrogazione urgente al Governo
BARI - “La conclamata crisi del settore olivicolo italiano - che vede quale principale responsabile il famigerato batterio della xylella che ha messo in ginocchio i nostri produttori - rischia di essere inevitabilmente aggravata dall'approvazione della proposta di Regolamento adottata da Parlamento e Consiglio europei lo scorso 17 settembre sull'introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina, dopo l’attentato terroristico di Sousse. Questo regolamento agevolerebbe per i prossimi due anni le esportazioni tunisine di olio di oliva senza dazio per un totale di 70mila tonnellate. Ciò consentirebbe l'immissione sul mercato europeo di 70mila tonnellate di olio di oliva ad un prezzo inferiore rispetto al mercato concorrenziale della stessa area. Per questo, insieme ai colleghi del gruppo CoR, chiedo ai ministri delle politiche agricole, degli affari esteri e della cooperazione internazionale di intervenire immediatamente con l’adozione di iniziative efficaci per scongiurare questo rischio e salvaguardare i comparti produttivi agroalimentari italiani coinvolti. L’Ue si occupi subito anche dei nostri olivicoltori in attesa delle decisioni della Commissione europea su sostegno economico”.
E’, in sintesi, la richiesta rivolta in una interrogazione urgente ai ministri competenti dai senatori del gruppo Conservatori e Riformisti d’Ambrosio Lettieri (primo firmatario), Bonfrisco, Di Maggio, Liuzzi, Milo, Pagnoncelli, Perrone e Tarquinio.
I senatori chiedono, inoltre, chiarezza al Governo in merito “alla posizione assunta nel negoziato che ha portato ad adottare la proposta di regolamento e quale posizione intenda assumere nel corso dell'iter legislativo di approvazione, tenuto conto del fatto che è stata più volte richiamata l'attenzione delle istituzioni europee sull'esigenza di sostenere gli olivicoltori italiani nell'affrontare i costi a loro carico, dovuti all'attuazione dei programmi di eradicazione degli ulivi colpiti dal batterio della xylella imposti dalla stessa Ue, ma anche per promuovere la ricerca per lo sviluppo di soluzioni alternative all'eradicazione volte alla prevenzione della diffusione dell'infezione, nonché al controllo dei focolai”.
“Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale prevede un sostegno al ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali, ma per beneficiare di questo sostegno, il provvedimento deve essere coperto dal Progetto di sviluppo rurale regionale ed in ogni caso l'erogazione dei fondi non è stata ipotizzata prima del 1 gennaio 2017”, spiegano i senatori, “Al contrario delle immediate misure intraprese con urgenza a favore della Repubblica tunisina, la Commissione europea sta ancora vagliando la possibilità di stanziare aiuti economici a favore degli olivicoltori italiani danneggiati”.
Tra l’altro, i senatori dei Conservatori e Rifromisti sottolineano come “le misure prescritte dall’Ue non solo non hanno tenuto conto della secolarità delle piante e dagli enormi costi derivanti dalla loro rimozione, ma ancor più importante, non sono state affatto efficaci e sufficienti a frenare la diffusione del batterio nell'area, anche in relazione allo stato di infezione delle altre specie arboree, come confermato anche dall' Autorità europea per la sicurezza alimentare”.
E’, in sintesi, la richiesta rivolta in una interrogazione urgente ai ministri competenti dai senatori del gruppo Conservatori e Riformisti d’Ambrosio Lettieri (primo firmatario), Bonfrisco, Di Maggio, Liuzzi, Milo, Pagnoncelli, Perrone e Tarquinio.
I senatori chiedono, inoltre, chiarezza al Governo in merito “alla posizione assunta nel negoziato che ha portato ad adottare la proposta di regolamento e quale posizione intenda assumere nel corso dell'iter legislativo di approvazione, tenuto conto del fatto che è stata più volte richiamata l'attenzione delle istituzioni europee sull'esigenza di sostenere gli olivicoltori italiani nell'affrontare i costi a loro carico, dovuti all'attuazione dei programmi di eradicazione degli ulivi colpiti dal batterio della xylella imposti dalla stessa Ue, ma anche per promuovere la ricerca per lo sviluppo di soluzioni alternative all'eradicazione volte alla prevenzione della diffusione dell'infezione, nonché al controllo dei focolai”.
“Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale prevede un sostegno al ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali, ma per beneficiare di questo sostegno, il provvedimento deve essere coperto dal Progetto di sviluppo rurale regionale ed in ogni caso l'erogazione dei fondi non è stata ipotizzata prima del 1 gennaio 2017”, spiegano i senatori, “Al contrario delle immediate misure intraprese con urgenza a favore della Repubblica tunisina, la Commissione europea sta ancora vagliando la possibilità di stanziare aiuti economici a favore degli olivicoltori italiani danneggiati”.
Tra l’altro, i senatori dei Conservatori e Rifromisti sottolineano come “le misure prescritte dall’Ue non solo non hanno tenuto conto della secolarità delle piante e dagli enormi costi derivanti dalla loro rimozione, ma ancor più importante, non sono state affatto efficaci e sufficienti a frenare la diffusione del batterio nell'area, anche in relazione allo stato di infezione delle altre specie arboree, come confermato anche dall' Autorità europea per la sicurezza alimentare”.
