Rifiuti, “numerose criticità in Puglia”

BARI - In Puglia, secondo il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Alessandro Bratti, sono presenti "tante criticità" nel ciclo dei rifiuti, "dalla raccolta differenziata ancora a livelli molto bassi, al fatto che non c'è una impiantistica di chiusura del ciclo". E quando manca questa, ha evidenziato Bratti, "uno può dire a me piace più la discarica, la bio-stabilizzazione o l'inceneritore, ma se mancano gli impianti di chiusura del ciclo è evidente che tutto diventa complicato, aumentano i costi e i problemi".

Il presidente ne ha parlato con i giornalisti oggi a Bari a margine della terza giornata di audizioni in Puglia. "In Puglia, a parte l'Amiu - ha rilevato Bratti - strutture pubbliche di particolare consistenza non ce ne sono". Bratti ha inoltre raccolto l'invito del sindaco di Bari, Antonio Decaro, a fare pressioni sul ministero dell'Ambiente per un accordo di programma che sancisca il passaggio al Comune dell'area ex Fibronit, sottoposta a bonifica da amianto.

EMILIANO: CON FRAMMENTAZIONE CICLO RISCHIO INFILTRAZIONI - "Certo, se il ciclo dei rifiuti è diviso per province, ci sono certamente più rischi che la progettazione strategica complessiva sia influenzata da soggetti locali, tra cui anche eventuali infiltrazioni criminali". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti oggi a margine della audizione della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. "Se viceversa, come noi cercheremo di fare - ha sottolineato Emiliano - avremo una unica strategia regionale con un'unica autorità per il ciclo dei rifiuti regionale, limitiamo le possibilità di intercettare i flussi di denaro connessi al ciclo dei rifiuti da parte di chicchessia, anche delle organizzazioni criminali".

Sull'argomento si è soffermato con i cronisti anche il presidente della Commissione di inchiesta, Alessandro Bratti, secondo il quale le infiltrazioni criminali sono agevolate dalla "forte frammentazione di gestione e da una scarsa presenza del pubblico, senza imputare colpe al privato perché non mi permetterei mai, ma la frammentazione aiuta queste infiltrazioni". In Puglia, ha aggiunto, "il ciclo dei rifiuti non è chiuso, mancano gli impianti, quelli esistenti sono in parte sotto sequestro, in parte non a norma o chiusi. Per cui la situazione è complicata. E il rischio di una emergenza ci può essere". E "frammentazione più emergenza - ha rilevato Bratti - è uguale pericolo. Questa è una semplice equazione che si trova da tutte le parti". "E quindi - ha concluso - sarebbe da scongiurare arrivare anche qui a quel punto".

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