The Danish Girl: la recensione

di FREDERIC PASCALI - È notorio che le strade dell’amore, come quelle del Signore, siano infinite e che a volte convergano laddove alberga l’immaginabile. La pellicola diretta da  Tom Hooper si sofferma proprio su una di esse, trasportando sullo schermo l’adattamento del romanzo di David Ebershoff dedicato al racconto delle vicende che riguardarono Lili Ebe, uno dei primi transessuali che la storia ricordi.

Nella Copenaghen degli anni Venti del Novecento vive una coppia di giovani e promettenti pittori. Gerda Wegener, ritrattista molto talentuosa ma ancora in cerca di consacrazione, ed Einar Wegener, apprezzato paesaggista. Un giorno, quasi per scherzo, Gerda chiede a Einar di aiutarla a terminare il ritratto di una ballerina. Per qualche minuto deve indossare le sue scarpe e le sue calze, sostenendo il costume da danzatrice. La prova desta la curiosità di entrambi che decidono di insistere presentandosi a una festa con Einar vestito, e truccato, da donna nei panni di Lili Ebe, una sua presunta cugina. È l’inizio di una sconvolgente rivoluzione che lascia strascichi permanenti nella vita di entrambi.

“The Danish Girl” contiene al suo interno un’alchimia incantatrice che decanta lentamente fino a che i titoli di coda non ne sanciscono la trasformazione in poesia. Vi è un irrefrenabile susseguirsi di versi visivi che sintetizzano al meglio la vicenda umana e restano come preziosa memoria saldi nella mente dello spettatore. Una miscela vincente frutto di una sceneggiatura, di Lucinda Coxon, ben costruita e attentamente dosata in tutte le sue molteplici sfaccettature. Un amalgama, compattato dalla bella ed elegante fotografia di Danny Cohen e le melodie romantiche di Alexandre Desplat, sublimato dalla fantastica interpretazione di Eddie Redmayne, “Einar/Lili”, protagonista assoluto dell’intera pellicola e, a torto, mancato Oscar.

Tom Hooper e la produzione si consolano con il premio per la miglior attrice non protagonista andato alla brava Alicia Vikander,”Gerda”, attrice svedese in forte ascesa e già ammirata l’anno scorso nel fantascientifico “Ex machina”.

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