Fermo, moglie Emmanuel sviene durante funerale. Papa: "Dio è nel migrante cacciato"

(ANSA)
FERMO - "Alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia. Il Signore potrà dirci: ma tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell'uomo trovato mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell'ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io". Così Papa Francesco durante l'Angelus.

Intanto Chinyere, la compagna di Emmanuel, il migrante ucciso a Fermo è svenuta durante la cerimonia funebre. La donna si è sentita male proprio mentre in Chiesa ci si scambiava il segno della pace. E' stata dunque soccorsa e trasportata fuori dal Duomo. "Siamo noi i disperati", ha detto nell'omelia l'arcivescovo di Fermo, monsignor Luigi Conti.

"Bisogna alimentare la speranza di chi tra mille peripezie arriva tra noi. E mi dà fastidio quando sento i media definirli 'disperati', ma dove? Ma quando? Loro disperati? Semmai noi lo siamo, con la nostra vita spesso inutile e insensata". "Se loro sono qui - ha aggiunto - è perché davvero" i migranti "nutrono la speranza e noi rischiamo di ucciderla questa speranza, ma invece è la divisione che uccide".