Arrivano anche in Valle d’ Itria la fata Mirabella ed il rospo Guaraci

di TERESA GENTILE - Il prossimo 13 settembre nel salone dell'Istituto Comprensivo Chiarelli di Martina Franca, alle ore 10, sarà presentato l'ultimo bellissimo racconto di letteratura infanto-giovanile della scrittrice brasiliana Ana Stoppa “La Fata Mirabella e il rospo Guaraci”, con prefazioni della sottoscritta, Presidente Salotto Culturale Internazionale Recupero, e del pedagogo e tecnico ambientale Maria Cecilia Batista. In esso, grazie ad un “linguaggio semplice che accarezza i sogni più intimi e dà ali all’immaginazione del lettore” si intrecciano arte, cultura, creatività, amore fraterno, educazione ambientale: valori ineludibili per raggiungere una maggiore indipendenza, capacità di equilibrio, serenità interiore e pace. Casa editrice è Mundo criar, le illustrazioni sono di Roney Bunn, la traduzione di Patrizia Sambo e Teresa Gentile. Nella stessa giornata si terrà anche la premiazione del concorso finalizzato a sollecitare scolari, famiglie e adulti per innalzare il proprio inno di gratitudine alle tante bellezze con cui si è in diretto contatto durante l'estate. Esso ha come tema "La vita è bella".

Si concorre fino al 3 settembre prossimo. Il 13 settembre sarà presente nel salone dell’Istituto comprensivo Chiarelli anche la scrittrice brasiliana Ana Stoppa, avvocato ed affermata scrittrice e ambientalista.

È prevista la presenza di alcuni sindaci, di assessori alla pubblica istruzione, dirigenti scolastici, direttori di biblioteche dei paesi che costellano la Valle d’Itria, rappresentanze di docenti e genitori di varie classi e poeti piccoli e grandi. Ana Stoppa sarà la benvenuta tra noi dal momento che non siamo robot programmati per uccidere o per incendiare, sfruttare e avvelenare le terre a noi affidate, ma siamo persone da rieducare ad amare, difendere e rispettare noi, gli altri e la Natura.

Il racconto è dedicato a docenti, famiglie e a tutti coloro che, con tanto amore, dedicano la propria vita, in ogni nazione del mondo, all’educazione delle nuove generazioni con l’auspicio che, anche in futuro, possano privilegiare il progetto che fra tutti è il più importante: la consapevole e rispettosa difesa dell’ambiente che ci ospita, ci nutre, ci dona gioia e ci consente di ammirare paesaggi meravigliosi e non spettrali. Il racconto di Ana Stoppa (nota ambientalista, accademica e vulcanica divulgatrice culturale), ha profonda valenza pedagogica ed umana e dà vita a un interessante universo di personaggi interpretati da animali e da una fata che si chiama Mirabella e che affida alle nuove generazioni una visione spiritualizzata delle corrette interrelazioni da instaurare tra essere umano e ambiente. Non siamo infatti programmati per isolarci, essere egoisti, e né siamo fatti per essere tanto vigliacchi da distruggere, oltraggiare, incendiare, ma siamo persone ancora capaci di emozionarci al cospetto della bellezza incastonata nella natura e siamo consapevoli che ogni emozione ed ogni nostra meraviglia non siano altro che purissima magia che ci rende migliori.

Per risvegliare l’Umanità dal suo attuale torpore ecco che le fate, a iniziare da Mirabella, che decidono di lasciare le loro nuvole di cotone e di plenilunio e lucciole per tornar tra noi e rieducarci a saper cogliere, apprezzare, rispettare e proteggere l’essenza stessa della bellezza insita in Madre Natura.  Le fate fanno questo perché oltre al ranocchio Guaraci del racconto di Ana Stoppa, anche tanti e tanti bambini e adolescenti, in ogni nazione del mondo, possano imparare ad essere più rispettosi di se stessi, degli altri e della natura e possano divenire consapevoli che nel fascino della natura si possa sempre rintracciare la vibrazione di un’emozione capace di conferire una magia speciale all’esistenza e farci scoprire che la vita è bella. La dott.ssa Maria Cecilia Batista ha sottolineato nella sua prefazione che dopo aver letto questo testo, ogni lettore si senta sollecitato “a ricercare la propria felicità per poter cantare il suo inno più bello di gratitudine per il dono del tempo della vita, proprio come fece il piccolo rospo Guaracì che andando in un posto lontano e diverso dalla sua realtà scoprì finalmente dove sarebbe stato felice e quale sarebbe stato il suo compito. Beh questo spetta a voi… scoprirlo leggendo il racconto “La Fata Mirabella e il rospo Guaracì”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto