'Via Sparano nel tempo…' in un libro di Carmelo Calò Carducci

di VITTORIO POLITO - L’Editore Adda ha pubblicato in questi giorni il volume di Carmelo Calò Carducci “Via Sparano nel tempo…”, il “Salotto Buono” di Bari.

Il testo, molto illustrato, diviso in tre capitoli, riporta un po’ la storia di via Sparano, “ascoltando, interpretando e ripetendo quello che dicono le sue immagini e i suoi documenti”.

Calò Carducci non si limita solo a darci storie e curiosità della strada più importante di Bari, ma scrive anche di Piazza Umberto e dei suoi racconti, della pubblicità o “réclame” che le varie ditte che “popolavano” via Sparano ne hanno fatto la storia della strada.

E così scopriamo che anche nel 1900, le condizioni igienico-sanitarie di Bari e dell’intera Puglia non erano delle migliori, anzi l’autore le definisce addirittura “tragiche” per la mancanza di acqua, al punto che tali condizioni portarono a programmare un progetto per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese, i cui benefici effetti iniziarono intorno al 1915.

L’acqua mancava e quella buona poteva essere acquistata, a caro prezzo, al Chiosco dell’Acqua di Serino, costruito intorno al 1800 su Corso Vittorio Emanuele (lato viale alberato) e collegato ad un serbatoio di 60 mila litri, al quale ultimo proveniva acqua dalla ferrovia, attraverso un particolare impianto. Il chiosco fu demolito intorno agli anni ’50. L’acqua veniva venduta al pubblico proprio attraverso quel chiosco situato su Corso Vittorio Emanuele in direzione di Via Sparano ma con fronte verso la piazzetta di Santa Barbara (oggi piazza Chiurlia) al prezzo di 2,5 centesimi al litro. Curiosità: a quell’epoca la moneta da mezzo centesimo non esisteva per cui bisognava acquistare quantitativi da pagare con cifra tonda.

Va ricordato che nella strada della raffinatezza e dell’eleganza e nelle attigue piazze Umberto e della Stazione, non c’erano solo negozi di cosmetici, profumi, abbigliamento, musica (Giannini), gioielli e orologi, La Rinascente che divenne in seguito UPIM, ma anche negozi di elettricità, materiali da costruzione, macchine industriali, casalinghi e regali, cartolerie e case editrici (Laterza), ecc.

Insomma un libro-documento per tutti i baresi ed i cultori della baresità al quale potrebbero riferirsi per sapere la storia della strada più importante, più conosciuta e più frequentata di Bari.

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