Libri: conosci te stesso, conoscerai gli altri (forse…)

di FRANCESCO GRECO - “Tu mi conosci abbastanza per sapere che nella mia vita non ho avuto molto tempo per accumulare saggezza astratta o teorica. Piuttosto una certa esperienza pratica nel dedurre qualcosa dai visi degli uomini e da ciò che non dicono…”, Hugo von Hofmannsthal, “Lettere del rimpatrio”.

Ecco un saggio utile a capire noi stessi, gli altri, il mondo che ci circonda, e in cui ci tocca vivere, galleggiare, per non soccombere al darwinismo ossificato in archetipo, cannibalismo, omo homini lupus, mors tua vita mea.
 
Una società atomizzata, liquida, preda di oscuri istinti di morte, fattasi “selva oscura” dopo l’ingenuità del dopoguerra, in cui prevalgono il cinismo, la negazione di ogni etica. In cui tutto è stato relativizzato, siamo “canne al vento”, le ideologie non ancorano più nessuno, il dolore è una voragine nel cuore, spalmato su di noi, lo smarrimento leopardiano ci pervade, lo sgomento cosmico ci ubriaca.
 
“Io penso che tu creda che lei sappia”, di Bruno Codenotti e Claudia Flandoli, Sironi Editore, Milano 2018, pp. 237, euro 16,80 (collana Galàpagos) aiuta a districarsi nella babele di messaggi, subliminali e non, parole, suoni, sensi sottintesi che ci avvolge come un perfido peplo facendo di noi esiguo pulviscolo sperduto che vaga senza meta e senza requie nelle più remote galassie. 
 
Lasciando intravedere sullo sfondo le dottrine orientali, il buddismo, la meditazione zen e l’autoanalisi come password e antidoti ai mali del mondo, e sostenendosi ai giganti del pensiero di tutti i tempi, Codenotti (Brescia, 1959, studioso della complessità, l’algoritmica, gli aspetti computazionali della teoria dei giochi e dell’economia) ci guida – con le illustrazioni della Flandoli (Torino, 1987, biologa e grafica, specializzata nella divulgazione scientifica a fumetti) per mano nella modernità indecifrabile, fra le sue asprezze e contraddizioni, posto che conoscerle significa gestirle, magari neutralizzarle, almeno smussarle.         
 
“Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente…” (Haruki Murakami). Le seconde sono più numerose delle prime, ahimè: siamo nati per soffrire, non c’è scampo.
 
Questo libro è un anestetico, produce un effetto-placebo, balsamo sulle ferite. Sempre meglio di niente, come diceva Emile A. Cioran di Dio…

1 Commenti

  1. Messa così sembra un saggio di filosofia nichilista...

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