San Giovanni Rotondo nella storia

di VITTORIO POLITO - Qualche anno fa Pasquale Perna ha pubblicato, con l’editore Levante di Bari, il volume “Padre Pio: faro sulla Via Langobardorum” per ricordare la storia della città che ha ospitato il Fraticello di Pietrelcina.

L’autore ha voluto ricordare una serie di eventi che hanno fatto da secoli la storia della cittadina garganica: dalle origini (età neolitica) ai nostri giorni (il vicus di Bisanum, area su cui sorge San Giovanni Rotondo).

Perna non si limita solo a tracciare la storia di San Giovanni Rotondo, ma si sofferma anche sui fatti prodigiosi che hanno interessato il Gargano (l’apparizione dell’Arcangelo San Michele, la conversione di San Camillo De Lellis), e come pietra miliare della nuova storia di questa cittadina, viene ricordato l’arrivo dell’umile fraticello che l’autore definisce “Faro della Via Sacra Langobardorum”. San Pio, infatti, è il nuovo faro della Montagna, verso la quale, come nel medioevo, schiere di pellegrini si avviano ripercorrendo le stesse strade.

Il tema conduttore dell’opera rappresenta la intensa spiritualità che emerge dal Gargano e che non sfugge al pellegrino o al turista, alla stregua di quanto avviene in altre località come Lourdes o Assisi o Pompei, quella spiritualità che attraverso i “fari spirituali” come Padre Pio, anzi San Pio, diventa contemplazione del Creato.

Ma il volume non fa solo la storia del Gargano e del Santo con le stimmate, ma nel “racconto” vengono riportate anche curiosità e notizie interessanti su personaggi illustri che hanno contribuito a fare la storia ed a rendere famosa San Giovanni Rotondo, con lo scopo di tramandare alle nuove generazioni la memoria storica, patrimonio sacro e prezioso.

Cosimo D’Angela, già presidente della Società di Storia Patria per la Puglia, che firma la presentazione, scrive: “La fatica di Perna è soprattutto rivolta ai suoi concittadini più giovani affinché non dimentichino la propria storia millenaria. Ad arricchire questa valenza didattica, in appendice sono pubblicate numerose schede che illustrano luoghi particolari, edifici di culto, usanze, personaggi locali illustri che ben meritano il ricordo dei posteri”.

Il volume molto ben illustrato, è documentato anche da spartiti musicali dedicati alla città e da un’ampia bibliografia.

Progetto grafico della copertina di Ignazio Danti.

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