Libri: 'Uno non vale uno', Panarari dixit

di FRANCESCO GRECO - Cos’ è rimasto del mostruoso apparato propagandistico sparso via web urbi et orbi dal M5S nei dieci anni della sua vita? Dal Vaffa-day all’abolizione, ex cathedra, della povertà, dall’alta voracità e il grillo che canta all’alba al “Nessuno resterà più indietro”? Poco e forse niente e comunque uno vale meno di nulla.

Il caso, ch’è malizioso di suo, ha deciso che ricevessi “Uno non vale uno” (Democrazia diretta e altri miti d’oggi), di Massimiliano Panarari, pp. 156, euro 12, 00, Marsilio Editore, Venezia 2018, Collana “Ancora”, lo stesso giorno in cui il fondatore e guru, Beppe Grillo, è stato contestato dagli studenti italiani – evidentemente scambiati per persone con l’anello al naso - alla Oxford University, non un ateneo qualunque. 
   
Gli studenti, a cui ha rimproverato di essersene andati dall’Italia, dopo averlo incalzato sull’attualità, dai vaccini e l’alleanza con la Lega, hanno tolto il disturbo al grido di “Buffone!”.
   
Fatto che, unito ai sondaggi in rosso (circa meno 10 punti rispetto al 32,7%) e al fatto che dal 4 marzo 2018 (elezioni politiche) è stata tutta una rovinosa discesa, andrebbe decodificato con meno trionfalismi autocelebrativi (anche Renzi in pochi mesi è andato dal 40,8 al 18%: se l’elettorato non ha ancoraggi ideologici, è liquido, direbbe Zygmunt Baumann, anche in crisi di leadership vere e democratiche, ognuno gestisce il suo voto come gli pare).
  
Usando una cifra divulgativa, quasi pedagogica, lo fa Panarari (sociologo, saggista, consulente di comunicazione politica e pubblica, docente LUISS “Guido Carli” di Roma, alla “Bocconi” di Milano, editorialista di varie testate) che, con la lente dell’entomologo analizza tutte le formule che hanno avuto successo sull’immaginario collettivo nostrano e che ora si tenta di esportare, con esiti disastrosi: né i Gilet Gialli francesi, né i Pirati tedeschi e finanche il populista ungherese Orban intendono farsene contaminare, avvertendone forse tutto il relativismo culturale e politico provocata dal governo del Paese in pochi mesi, il corto respiro progettuale, la scansione effimera di tutta l’operazione ormai, l’istinto autoritario (leggi espulsioni), il dna demagogico (chi sa davvero come accedere al reddito di cittadinanza?) dice fra le righe Panarari, avviata sul viale del tramonto, che la zona grigia della piattaforma Rousseau (una Sorta di Spectre, di Kgb anni Trenta dell’altro secolo, di Securitate che con la scusa della cittadinanza digitale scheda la gente) accelera in termini esponenziali fino alla traumatica rottamazione.
   
Un saggio che si legge d’un fiato, per sapere come siamo finiti nel tunnel e magari tentare di uscirne, salvando quel che resta della democrazia (diretta: da chi? Non certo dal popolo). Dai Trenta Tiranni di Atene alle birrerie tedesche e Piazza Venezia affollata, le derive plebiscitarie del pensiero unico trasfigurate in teocrazie, coi Parlamenti ridotti a scenografia e folklore, hanno già dato prova delle loro terrificanti conseguenze, nella vita, la società, la cultura, l’economia. 
   
Di cicli storici, corsi e ricorsi e tragedie che tornano sotto forma di farse, sono colme le pagine della storia dei popoli. 

2 Commenti

  1. Uno vale uno da sempre: ora lo capiranno anche i 5stelle!

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  2. Uno vale uno da sempre: ora lo capiranno anche i 5stelle!

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