San Pasquale e il quartiere intorno alla sua Chiesa


 di VITTORIO POLITO – Recentemente la Chiesa di San Pasquale di Bari ha festeggiato i suoi 100 anni e, per l’occasione, è stato pubblicato da Adda Editore il volume “San Pasquale - Il quartiere attorno alla sua Chiesa”.

La denominazione del quartiere deriva dalla piccola cappella rurale dedicata a San Pasquale Baylon, ancora presente e abbandonata su Via Fanelli, la cui zona si chiamava anticamente “Torre Vruongolo”, per poi trasferirsi nella nuova sede di via Carlo Pisacane angolo via Castromediano, i cui confini furono stabiliti con deliberazione del Consiglio Comunale del 14 maggio 1951, fissandoli tra via Salerno (oggi via Amendola), via Capruzzi, via Re David e strada privata Petrera.

Successivamente, Mariano Andrea Magrassi, Arcivescovo di Bari e Canosa, con decreto del 30 settembre 1980, modificò i confini parrocchiali di varie parrocchie, tra cui San Pasquale che così risultavano: a Sud tra Via Fiore, De Ruggiero e Ulpiani, mentre a Nord-Ovest i confini restavano invariati.

Il testo si avvale della collaborazione del parroco Sac. Candeloro Angelillo, è firmato da Nicola Martinelli, Giuseppe Carlone, Michele Di Cosmo e Sergio Bisciglia, e riporta le presentazioni di Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, e di Antonio De Caro, Sindaco di Bari.

Nella pubblicazione si parla della nascita della periferia, della formazione dei quartieri San Pasquale e Carrassi, del progetto e della costruzione della Chiesa omonima, dell’espansione della Bari contemporanea, dei quartieri meridionali nei piani regolatori della città di Bari, dell’espansione del quartiere San Pasquale, della ricostruzione della morfologia sociale, economica e fisica del quartiere osservando le “tracce” nello spazio e, infine, del sistema insediativo storico dei quartieri meridionali di Bari.

La Parrocchia di San Pasquale è impreziosita, come scrive Monsignor Cacucci, dal maestoso mosaico del “Dies Domini”, realizzato dal gesuita Marco Ivan Rupnik, rappresentato dal Cristo pantocratore che sovrasta l’intera opera. L’iconografia è ricchissima con l’Ultima Cena, San Pasquale, San Nicola, San Pio, San Sabino, l’Arcangelo Gabriele, La Vergine Maria, ecc.

Mi piace anche ricordare che sia sul Sagrato che all’interno della Chiesa, sono presenti anche opere della nota scultrice barese Anna Maria di Terlizzi, già docente di discipline plastiche presso gli Istituti d’Arte di Corato e di Bari, che è anche autrice della Cancellata della Parrocchia e del bassorilievo che l’arricchisce.

Il volume è riccamente illustrato, con foto del tempo e recenti, progetti, appendice documentaria, bibliografia e sitografia.
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