Coronavirus: caso sospetto a Bari

BARI - Il Coronavirus potrebbe essere arrivato in Puglia, precisamente nel capoluogo. Una donna barese proveniente dalla Cina è ricoverata nel Policlinico di Bari per un caso sospetto del virus. La donna è giunta al pronto soccorso con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse. Sono state attivate, come da circolare ministeriale, tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. Lo rende noto l'Ansa.

Si tratta di una cantante della provincia di Bari di ritorno da un tour in Oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città di origine del virus, che ha avvertito sintomi sospetti.

Questa la nota diffusa dal Policlinico di Bari: «In data odierna l'Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Bari ha segnalato agli organi competenti un caso di sospetta infezione da coronavirus 2019-nCov. Sono state adottate tutte le procedure di prevenzione previste. La paziente si trova attualmente in isolamento respiratorio e da contatto presso il reparto di malattie infettive e sta ricevendo le cure necessarie in attesa di conoscere gli esiti degli esami diagnostici di conferma».

Ci sarebbe un caso sospetto di coronavirus anche in Francia a causa di una donna cinese, proveniente dalla città di Wuhan e arrivata ieri su territorio francese con sintomi di "febbre e tosse". Se fosse confermato sarebbe il primo caso in Europa. Anche in Scozia Skynews segnala 4 casi sospetti.

Intanto le vittime in Cina sono salite a 25 mentre i casi di contagio sono 616, riporta Sky News citando le autorità locali.

Il virus 2019-nCoV è arrivato all'uomo dai serpenti: sarebbero questi gli animali nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all'uomo. Lo indica l'analisi genetica pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. La ricerca è stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina e da diverse specie ospiti.

Arrivano, in Italia, le istruzioni per identificare un caso sospetto di infezione da nuovo coronavirus, con la raccomandazione di segnalarlo entro 24 ore dalla rilevazione, secondo quanto stabilito dal Regolamento Sanitario Internazionale. È quanto indica la circolare del ministero della Salute inviata agli assessorati alla Salute, agli Ordini professionali di medici e infermieri, ai ministeri degli Esteri, Difesa e Trasporti e ad altri enti sanitari, che contiene tutte le raccomandazioni sulla polmonite da nuovo coronavirus 2019 noCov.

La circolare fornisce una ’definizione di caso provvisoria per la segnalazionè a cui attenersi, sintetizzata in tre punti. Deve essere, in primo luogo, presente una «infezione respiratoria acuta grave (Sari) in una persona, con febbre e tosse che ha richiesto il ricovero in ospedale, senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica (i medici dovrebbero prestare attenzione anche alla possibilità di presentazioni atipiche in pazienti immunocompromessi)». Deve essere presente inoltre «uno qualsiasi di questi elementi: storia di viaggi a Wuhan, provincia di Hubei, Cina, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia; oppure la malattia si verifica in un operatore sanitario che ha lavorato in un ambiente dove si stanno curando pazienti con infezioni respiratorie acute gravi, senza considerare il luogo di residenza o la storia di viaggi».

Il secondo elemento per la definizione del caso è che si tratti di una «persona che manifesta un decorso clinico insolito o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato, senza tener conto del luogo di residenza o storia di viaggio, anche se è stata identificata un’altra eziologia che spiega pienamente la situazione clinica». Il terzo elemento è che si tratti di «una persona con malattia respiratoria acuta di qualsiasi grado di gravità che, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della malattia, presenta una delle seguenti esposizioni: contatto stretto con un caso confermato sintomatico di infezione da nCoV; oppure una struttura sanitaria in un paese in cui sono state segnalate infezioni nosocomiali da nCoV; oppure ha visitato o ha lavorato in un mercato di animali vivi a Wuhan. Contatto stretto con animali (se la fonte animale viene identificata) nei paesi in cui il nCoV è noto che circoli nelle popolazioni animali o dove si sono verificate infezioni umane per presunta trasmissione zoonotica».

I casi, ricorda la circolare, devono essere segnalati al ministero della Salute, direzione generale della Prevenzione sanitaria, (Ufficio 5 - Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale) e all’Istituto Superiore di Sanità (Dipartimento di Malattie Infettive), tramite registrazione sul sito web. Oltre alle informazioni contenute nella scheda di notifica, devono essere raccolte anche le seguenti informazioni, per permettere l’attivazione di tutte le misure di sanità pubblica, incluso la possibilità di rintracciare i contatti: data di partenza del caso sospetto da Wuhan o da altre zone infette secondo gli aggiornamenti epidemiologici più recenti; volo di ritorno in Italia (o compagnia aerea e itinerario) e aeroporto arrivo; contatto telefonico del paziente o del medico curante.
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