Emilia Romagna: i dati del sondaggio tra agenzia Dire e Istituto Tecnè

Stefano Bonaccini piace più di Lucia Borgonzoni e mantiene il vantaggio sulla rivale in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna del prossimo 26 gennaio, pur rimanendo altissima la percentuale degli incerti e degli astenuti (41,5%). E’ quanto emerge dal sondaggio nato dalla collaborazione tra agenzia Dire e Istituto Tecne’, con interviste effettuate il 30 e 31 dicembre su un campione di mille persone. Bonaccini, candidato del centrosinistra, è avanti nel gradimento rispetto alla rappresentante del centrodestra: positivo il giudizio dell’attuale presidente di Regione per il 39%, mentre la Borgonzoni si ferma al 31%. Più staccato Simone Bernini, candidato del Movimento Cinquestelle, che ottiene un giudizio positivo dall’8% e Marta Collet di Potere al Popolo che si attesta al 3%.

Bonaccini è avanti anche nelle intenzioni di voto: il 44% sceglierebbe lui, con Borgonzoni ferma a 43% e Bernini a 7,5%. Gli altri candidati al 5,5%. Ma la grande fetta di incerti o astenuti (41,5%) lascia aperto ogni discorso fino all’ultimo giorno. Cosi’ come decisive potrebbero rivelarsi le intenzioni di voto alle liste collegate ai candidati presidenti. Ad oggi il centrodestra e’ stimato al 44% e Bonaccini al 42,5%.

Nel caso di Lucia Borgonzoni gli elettori riconoscono chiaramente l’esistenza di un ‘fattore Salvini‘, il sostegno che deriva alla candidata dal peso del leader nazionale. Un vantaggio riconosciuto dall’88% dei suoi elettori e dal 54% di quelli di tutti gli altri schieramenti. Non avviene la stessa cosa per Bonaccini: solo il 60% dei suoi elettori sostiene che i leader nazionali di riferimento lo aiutino, e la percentuale scende al 30% nella valutazione degli elettori in generale. Potrebbe giovare a Stefano Bonaccini il giudizio degli emiliano-romagnoli sulla qualità della vita. I cittadini della regione si dicono nel complesso soddisfatti. Il 72% ha un giudizio positivo, con un 15% che si dice ‘molto soddisfatto’ e il 57% ‘abbastanza soddisfatto’. Rispetto ad un anno fa la qualità di vita accontenta il 73% degli intervistati: per il 64% è rimasta invariata mentre è migliorata molto o abbastanza per il 9%. Pure la situazione economica della propria famiglia è percepita in modo positivo per il 78%: invariata per il 70%, molto o abbastanza migliorata per l’8%. Il lavoro che manca o è precario è visto come la priorità da risolvere per il 37%, seguito da tasse troppo elevate (22%), stipendi o pensioni troppi basse (13%), crisi economica (9%), inefficienza della politica (4%), sicurezza personale (3%), inefficienza della Pubblica amministrazione (3%), immigrazione (2%), inefficienza del sistema sanitario (2%). Tasse e lavoro sono i due temi molto sentiti dalla generalità della popolazione. Entrambi i candidati principali sono infatti chiamati a convincere l’elettorato su questi punti se vogliono strappare voti dell’ultimo secondo al rivale diretto. Se la Borgonzoni fosse convincente su lavoro (35%) e tasse (27%), dicono gli intervistati, potrebbero decidere di abbandonare Bonaccini in favore del centrodestra. Viceversa, anche Bonaccini deve esserlo su tasse (35%) e lavoro (23%) per cercare di spostare voti.

Nella sfida finale tra i due c’è però una differenza. Se lavoro e tasse sono due temi comuni e ‘caldi’ per gli elettori, il terzo tema scelto dal campione intervistato per far tentare di far cambiare idea agli elettori orientati diversamente potrebbe essere decisivo. Il 18% per cento degli elettori orientati a votare Bonaccini potrebbe cambiare idea se la candidata di centrodestra si mostrasse convincente sullo sviluppo economico. Viceversa, il 22% di chi pensa di votare Borgonzoni si dice disposto a cambiare orientamento in virtù di un maggiore investimento sul tema della sicurezza da parte del dem Bonaccini.

BUTTARONI (TECNÈ): DECISIVA DIMENSIONE LOCALE

In Emilia-Romagna “siamo ancora al fischio d’inizio, la partita è tutta da giocare“. Lo spiega Carlo Buttaroni, presidente e direttore scientifico dell’istituto Tecnè, che commenta il sondaggio nato dalla collaborazione tra agenzia Dire e Istituto Tecne’, in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna del prossimo 26 gennaio. Un’indagine dalla quale emerge un vantaggio nel gradimento e nelle intenzioni di voto di Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra, su Lucia Borgonzoni del centrodestra, pur rimanendo elevata la fetta di astenuti e incerti.

“Quel che emerge è la grande incertezza delle risposte– spiega l’esperto- il 26 gennaio ci saranno molti astenuti come ce ne furono nelle precedenti elezioni ma ad essere alta è anche la percentuale di coloro che non sono sicuri e sarebbero ancora disposti a cambiare voto”. Sulla campagna elettorale, sottolinea Buttaroni, “avrà un peso anche il terreno su cui si deciderà di giocare la partita, che finora è ancorata troppo su temi nazionali e poco locali”.

Colpisce il dato dell’immigrazione, visto come priorità da risolvere solo dal 2% del campione intervistato. Si tratta di un cavallo di battaglia della Lega, mentre tasse e lavoro, temi tipici della sinistra, sono ritenuti prioritari. “E’ la dimostrazione che la sinistra si è staccata dal suo elettorato, l’elettorato di Bonaccini sta chiedendo alla sinistra di tornare a fare la sinistra. Anche la sicurezza, che generalmente è visto come un tema di destra e su cui si chiede chiarezza, appartiene a tutti i cittadini”, conclude Buttaroni.

TASSE-LAVORO-SICUREZZA, LE PROPOSTE DI BONACCINI

Il candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini, è avanti ma sono ancora tanti gli incerti, gli elettori che decideranno solo all’ultimo chi votare come presidente della Regione Emilia-Romagna. Nel sondaggio Dire-Tecnè reso pubblico oggi una domanda individuava tre temi – Tasse, Lavoro e Sicurezza per Bonaccini, Lavoro, Tasse e Sviluppo economico per Borgonzoni – sui quali gli elettori si dicono pronti a cambiare idea sul candidato da votare se l’altro avanzasse misure più convincenti. Interpellati dall’agenzia Dire, il candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini, primo a rispondere, per quanto riguarda il tema sensibile delle TASSE propone: “Risparmi per oltre 240 milioni di euro nel prossimo triennio per gli emiliano-romagnoli. In cinque anni di legislatura, dal 2015, non c’è stato alcun aumento delle tasse regionali, non un euro in più. Grazie a conti in ordine, che ci hanno permesso da quest’anno di fare un passo avanti, alleggerendo il carico fiscale di cittadini, famiglie e imprese: 240 milioni di euro di risparmi per gli emiliano-romagnoli da qui al 2021. 80 milioni l’anno nel triennio, attraverso: l’abolizione dei superticket sanitari (33 milioni); il dimezzamento dell’Irap per aziende, artigiani e commercianti delle aree montane (12 milioni); l’abbattimento o azzeramento delle rette dei nidi (18,2 milioni); il bonus affitto per le famiglie in difficoltà (12 milioni) e i bus gratis per gli abbonati al servizio ferroviario regionale (6,2 milioni). Misure strutturali già a bilancio, che consolideremo e amplieremo: con il più grande investimento educativo che ci sia mai stato, vogliamo rendere i nidi gratuiti e per tutti, nel contempo azzerando le liste d’attesa; inoltre, vogliamo raddoppiare la portata del beneficio a favore dei pendolari, estendendo il bus gratuito a oltre 100 mila persone rispetto alle 60mila di oggi.

Per creare lavoro e più sviluppo Bonaccini propone: “Obiettivo piena e buona occupazione. Dopo aver portato la disoccupazione dal 9% vicina al 5% in questi cinque anni, ora la piena occupazione è davvero un obiettivo concreto. Lo vogliamo centrare proponendo a tutte le parti sociali un nuovo Patto per il Lavoro, allargandolo al tema dei diritti e della qualità del lavoro stesso. Vogliamo infatti creare nuova e buona occupazione: stabile, contrastando il precariato, ed equa, con retribuzioni all’altezza. Perché il lavoro è prima di ogni altra cosa dignità. Un buon lavoro è poi il lavoro sicuro: quindi rafforzamento dei controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Vogliamo inoltre portare al 10% la quota di NEET, i giovani 15-29 anni che non studiano né lavorano, riducendola di un altro 30%, e garantire la possibilità a ragazze e ragazzi di realizzarsi professionalmente grazie al Piano “Giovani più”, condiviso con tutte le parti sociali e che prevede investimenti per 260 milioni di euro”.

Per quanto riguarda la sicurezza, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna propone: “Insieme a Comuni per sistemi di videosorveglianza, riqualificazione urbana contro il degrado e innovazione tecnologica Polizie locali I dati del ministero dell’Interno dicono che in questi ultimi anni in Emilia-Romagna si registra una diminuzione costante del totale dei delitti (-17%). Ma per noi è altrettanto importante la percezione di insicurezza dei cittadini, elemento di disagio nelle comunità locali. Per questo, sulla sicurezza pubblica si deve fare di più, le forze dell’ordine vanno adeguatamente formate e pagate, e non si possono scaricare sui Comuni queste responsabilità. Né si può far passare il messaggio ai cittadini ‘arrangiatevi voi, fate da soli’, come fanno i nostri avversari. La Regione non ha competenze dirette in materia, ma noi ci muoviamo seguendo alcune linee d’azione precise: riqualificazione urbana di grandi complessi edilizi o di aree urbane degradate e a rischio di criminalità; diffusione dei sistemi di videosorveglianza intelligenti sul territorio; innovazione tecnologica delle dotazioni della polizia locale. Investiremo ancora più fondi nel miglioramento dello spazio pubblico urbano: illuminazione, marciapiedi e passaggi pedonali, verde pubblico e privato aperto al pubblico, piste ciclabili, fermate del trasporto collettivo. E una cosa è certa: la Regione non intende lasciare soli i Comuni. Faccio un esempio: per la prima volta, poche settimane fa abbiamo varato un concorso unico regionale per l’assunzione di 138 agenti di Polizia locale, che dopo il periodo di formazione prenderanno servizio in 20 Comuni, Unioni e Province dell’Emilia-Romagna. Così facendo, non solo assumeremo e formeremo personale più specializzato, ma facciamo risparmiare in media 8.500 euro ad agente rispetto a quando i concorsi li facevano i singoli Comuni. Risorse che potranno essere reinvestite in sicurezza e servizi anziché in burocrazia. La politica seria costruisce soluzioni, quella incapace urla i problemi e troppe volte specula sull’insicurezza dei cittadini”.
Tutti i grafici: https://www.dire.it/09-01-2020/408225-emilia-romagna-dire-tecne-bonaccini-avanti-incerti-oltre-il-40/
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