Libri: Campanella e Fizzarotti Selvaggi dichiarano eterno amore alla Terra di Puglia


GRAZIA STELLA ELIA - Ancora un libro frutto  della feconda ed inesauribile  vena letteraria di Santa Fizzarotti Selvaggi; questa volta in compagnia di Angela Campanella, una colta  insegnante di materie scientifiche per professione e, come afferma lei stessa, scrittrice, storiografa, naturalista e documentarista per passione. Due autrici in tandem, viaggiatrici curiose, forti esploratrici di luoghi tanto arcaici quanto magici, della Puglia.

«Per amore della nostra Terra. Itinerari ambientali, storici e culturali di Puglia» fa subito pensare alla  nostra splendida, incantevole regione; l’opera viene encomiata dal   prefatore, il noto giornalista-scrittore-presentatore Michele Cristallo, che lo scorso dicembre ha pubblicato un testo avvincente  «Il fantasma del castello» ( Rotas editrice), dedicandolo  alla sua Barletta.

Il lavoro  curato dalle signore Campanella e Fizzarotti  vede la luce per la casa editrice  ‘LB edizioni’, fondata da Luigi Bramato, giovane e dinamico operatore culturale.   Chi scrive sottolinea, non solo per un fatto statistico ma con partecipata fierezza, che la casa editrice Levante, di cui Gianni Cavalli è il rappresentante più in vista, ha ‘congelato’, oltre la sottoscritta,  anche la ‘carissima amica Santa’, come è solito l’editore-giornalista  appellare la prolifica scrittrice ‘regina’ di Carbonara

Per amore della propria terra si opera, si lotta, si scrive, si sogna. Qui, per amore della loro terra, due donne hanno percorso insieme un cammino storico-geografico e, per un certo verso anche folklorico, nell’accezione, appunto, di storia del popolo. E il viaggio, come si sa, volge il pensiero al viaggiatore per antonomasia, al magico Ulisse e alla sua sempre agognata Itaca. Significativi i versi del Kavafis riportati nella pagina 15 della Premessa.

Pagine e pagine di descrizioni architettoniche evidenziano castelli e chiese sparsi qua e là, a caratterizzare con forte incidenza la presenza imperiale. Segue a ruota il periodo medievale della civiltà rupestre e poi le numerose e variegate masserie, alcune piccole, con pochi ambienti, altre ampie, con ambienti per molteplici usi e poi le ville archeologiche.

Eccomi a pagina 74 a leggere il titolo del nuovo capitolo: Tradizioni enogastronomiche. “L’elogio della lentezza di Giancarlo Liuzzi”. Qui arriva una ventata poetica: poesia demologica, poesia agreste e poesia culinaria. Una triade che rende le pagine allettanti e coinvolgenti. Vi è tutto un trionfo di cibarie e leccornie provenienti dalla terra e dal mare. Descrizioni enogastronomiche che stuzzicano gusto e olfatto.

Poi il trionfo culinario cede il passo al trionfo vegetale, con la descrizione di piante piccole e grandi, selvatiche e officinali, della macchia mediterranea. Di seguito Le Pianelle, zona un tempo frequentata da animali di grossa taglia e ora da piccoli animali e insetti, con giganteschi lecci e fragni. Pagine che mi riportano alla recente lettura del poetico libro Martina Franca di Cesare Brandi.

Un posto importante è occupato dall’artigianato: ceramica, lavorazione della lana di pecora, tessuti, ricami, merletti, lavorazione del ferro e del rame, lavorazione della pietra e della cartapesta.

Si va avanti con descrizioni di coste e di luoghi interni zampillanti d’acqua… e le chiese, tante chiese in gran parte dedicate alla Madonna… e le abitazioni, i trulli fiabeschi che rendono la Valle d’Itria tanto famosa nel mondo.


Giungo alla metà del libro, dove ha inizio una lunga carrellata di località pugliesi, ciascuna raccontata con le sue precipue caratteristiche ambientali, di usi e costumi e di gastronomia. Non manca l’aspetto architettonico e si trova spesso un’informazione etimologica relativa al toponimo.

Ecco Altamura con la splendida cattedrale, il Museo civico e la ricca biblioteca, i palazzi, le grotte, il Pulo e tanti uomini illustri. Poi Barletta, Bisceglie; Bitonto con i suoi tredici menhir e i suoi antichi culti e tradizioni, ricca di monumenti e palazzi. Famosa per l’olio, Bitonto vanta una fiorente agricoltura. Canosa con impronte greche nell’arte, nei mestieri, nella civiltà e nella lingua, nota per le ricchezze archeologiche. Castellana con le sue spettacolari grotte.

Si va avanti scoprendo peculiarità e vocazioni di una miriade di città e paesi della Puglia, delineati con ampio profilo.

Sarebbe troppo lungo fermarsi su tante altre località, ma il lettore potrà tranquillamente leggere tutte le pagine, apprezzando il lavoro certosino di due donne, instancabili studiose di questo lembo di terra che è la nostra adorata Puglia, ma non si può far passare sotto silenzio una città come Molfetta, con il suo importante mercato ittico, il centro storico bianco di pietra e la Settimana Santa, triste e drammatica per le musiche bandistiche toccanti e coinvolgenti. Putignano con il carnevale più antico e più lungo. La bella Trani ricca di storia, che “si trova” dove “la Puglia si lascia accarezzare da ulivi e cattedrali”, Trani con i suoi ordinamenta maris, il più antico codice marittimo, con il castello svevo e le numerose chiese.

Giungendo alle pagine dedicate alla Murgia dei Trulli, ci si rende conto che si tratta di “un’isola nella penisola, di un territorio ricco di beni, tradizioni, usi e costumi originalissimi”. Ecco, fiabesca, poetica già nel nome, la perla mitica che è Alberobello, con i trulli considerati “patrimonio universale dell’umanità”.

Cisternino, Conversano e Fasano con ulivi e carrubi primi a fiorire e un vasto territorio variegato per clima e geologia. Locorotondo con il suo “vino cantato dai poeti latini” e la sua storia tra miti, magia e realtà. Martina Franca collinare, montana e boschiva, poeticamente descritta da quel Cesare Brandi che ne fu affascinato. Monopoli marinara e commerciale, antica ed arcaica, con la molteplicità di chiese e grotte. Dulcis in fundo Ostuni, la città bianca con sotto una pianura dove “gli ulivi cangian colore a tutti i venti” e Villa Castelli, con le sue prelibatezze alimentari e lo speciale olio extra vergine d’oliva.

I viaggi sono sempre arricchenti. Questo viaggio attraverso la Puglia, puntigliosamente vissuto e descritto, arricchisce chiunque ne legga il racconto.

Vi è certamente una lunga lista di libri aventi per tema la Puglia, ma questo, per le sue specifiche peculiarità, tra cui il meticoloso schedario di città e paesi, sembra avere qualcosa in più, certamente per la ricchezza descrittiva di bellezze e suggestioni.

Mi piace concludere con il pensiero conclusivo della dotta, esaustiva Prefazione di Michele Cristallo: «Insomma un vasto appassionato panorama di storie, letteratura, devozione, cultura e civiltà che sfociano talvolta in favolosi paesaggi dell’anima. L’anima di questa terra che Angela Campanella e Santa Fizzarotti Selvaggi ci aiutano a capire e ad amare».
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