'Quando la scienza diventa musica’, l'ultima pubblicazione di Matteo Gelardi per la collana ‘Art & Science‘

VITTORIO POLITO - Il prof. Matteo Gelardi, otorinolaringologo e noto citologo nasale, svolge da numerosi anni ricerche scientifiche nel campo della allergologia nasale, dedicandosi allo studio dei meccanismi di difesa e delle variazioni citologiche durante le flogosi delle vie aeree superiori, divenendo, in tale settore della medicina, punto di riferimento in Italia ed all’estero.

È docente di Otorinolaringologia all’Università di Foggia ed è stato Dirigente di I Livello e “Responsabile della Unità Operativa Semplice di Rinologia” presso la Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università degli Studi di Bari. Organizza periodicamente Master di Citologia Nasale di “Base” e “Avanzati”, in Italia e all’Estero (Madrid, Lugano, Parigi, Londra, Berlino), giunti alla 70ª edizione, accreditati dal Ministero della Salute e dalla UEMS (Union Europeenne das Medicins Specialistes), indirizzati a Specialisti che si occupano di patologie delle vie aeree (Otorinolaringoiatri, Pediatri, Allergologi, Pneumologi ecc.). Gelardi ha pubblicato oltre 100 studi su prestigiose riviste scientifiche (The Lancet, American Journal of Rhinology, Journal of Allergy and Clinical Immunology, Allergy, ecc.), ed è stato relatore a numerosi convegni nazionali ed internazionali. È autore del primo “Atlante di Citologia Nasale” (Centro Scientifico Editore di Torino - 2004) tradotto in lingua inglese nel 2007, e di una seconda edizione pubblicata nel 2012 (Edi-Ermes Editore - Milano). Nel gennaio 2009 ha fondato con i suoi Allievi l’Accademia Italiana di Citologia Nasale (AICNA), di cui è Presidente. È Past President dell’Italian Academy of Rhinology (IAR) e dell’Italian Academy of Nasal Cytology.

Sul piano artistico il prof. Gelardi inizia nel 2010, un percorso che lo porterà a realizzare, grazie allo studio della citologia nasale e all’utilizzo del microscopio ottico, opere fotografiche riguardanti gli aspetti “artistici” dei meccanismi fisiopatologici delle vie respiratorie. La sua prima esposizione intitolata “Art&Science” è stata presentata a Bari il 16 Maggio 2014 nel corso del 50° Master di Citologia Nasale. La seconda edizione si è tenuta a Bari il 4 giugno 2015 con la partecipazione dello storico dell’arte Philippe Daverio, mentre le edizioni 2016, 2017 e 2019 sono state realizzate al Teatro Petruzzelli di Bari, a Tirana (Albania) e a Roma (Teatro Salone Margherita).
Gelardi, che non finisce mai di stupire con le sue strabilianti novità, è consigliato, probabilmente, da una “musa ispiratrice” che è continuamente all’opera, proponendogli sempre pregevoli idee che egli realizza con ottimi risultati.

Dopo le monografie “Quando la Scienza diventa Arte”, “Quando la Scienza diventa Moda” e “Artefattifattiadarte”, eccolo nuovamente sulla scena con “Quando la scienza diventa musica”, un ennesimo saggio per la collana “Art & Science”, pubblicato con il supporto dell’Istituto Maico.

Questa volta Gelardi ha affidato a illustri compositori le sue immagini citologiche del microscopio, i quali, ispirandosi ad esse, hanno realizzato stupendi brani musicali inseriti nella pubblicazione che con uno speciale “code”, riportato all’inizio di ogni spartito, permette di ascoltare, leggere e suonare le relative musiche. I musicisti compositori sono: Roberto Fasciano, Alfonso Girardo, Linda Marcel, Clelia Sarno, Luciano Tarantino e Giovanni Vitale.

La pubblicazione è presentata da Fiorella Sassanelli, pianista e giornalista, che scrive, tra l’altro: «Questa pubblicazione documenta la scelta di una strada affascinante quanto inesplorata: provare a comprendere se e come un’immagine svelata dal microscopio dello scienziato può ispirare brani originali al musicista. Il rapporto tra arte visiva e arte dei suoni è storicamente anch’esso un capitolo di ricerca molto esteso: dalla retorica dei madrigali cinquecenteschi in cui le figure musicali si fanno metafora del testo poetico si giunge, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, a partiture non convenzionali che figurerebbero ugualmente bene sia sul cavalletto sia sul leggio. Senza dimenticare casi di compositori che furono al tempo stesso pittori, come Arnold Schönberg. Un caso emblematico – à rebours rispetto all’ipotesi di ricerca di questo contributo scientifico - è quello del disegnatore tedesco Rainer Wehinger che nel 1970 realizzò una partitura grafica a colori di Artikulation (1958), una composizione per nastro magnetico di Gyorgy Ligeti della durata di poco più di tre minuti, in cui il compositore provava a mimare con materiali musicali interamente prodotti dai calcolatori (impulsi e rumori) i meccanismi di una conversazione verbale. Nell’assoluto rispetto della successione cronometrica degli eventi sonori, Wehinger dava loro forma visiva, scegliendo dei punti per gli impulsi e dei pettini per i rumori, e affidando a vari colori le differenze di frequenza. Ascoltando il brano con l’ausilio della partitura grafica (Wehinger la chiamò non a caso Hörpartitur, partitura d’ascolto appunto) si ha la sensazione che forme e colori del pittore animino suoni elettroacustici altrimenti astratti, perché privi di naturale vitalità. Diversamente è per le immagini di Matteo Gelardi, che sono invece istantanee di forme di vita alle quali le composizioni dei musicisti offrono un ambiente sonoro immaginario o, perché no, reale».

La previsione di Gelardi è quella di realizzare “Quando la Scienza diventa Musica” in un prossimo spettacolo, se e quando ‘covid-19’ si deciderà a lasciarci vivere in pace…

Non c’è che da complimentarsi con il prof. Matteo Gelardi, che meriterebbe di entrare nell’album degli “Scienziati di Puglia”, per i numerosi ed originali contributi scientifici, riconosciuti in Italia e nel mondo intero, nel campo della citologia nasale che, secondo lo stesso Gelardi, «È “morfologia e cromatismo”; da qui il passo è breve perché tutto si trasformi in Arte. Il microscopio è l’artefice di tutto ciò, trasformando l’invisibile in visibile, regalandoci immagini di infinita bellezza».

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