Bastian contrari chi sono? Storia e curiosità


VITTORIO POLITO
- In questi giorni stiamo assistendo sui mass media alla diatriba sul Disegno di legge cosiddetto “Zan”, un testo unificato nato da diverse proposte di legge presentate alla Camera dallo stesso Alessandro Zan, da Ivan Scalfarotto, da Laura Boldrini, da Mario Perantoni (M5S) e da Giusi Bartolozzi (FI), accomunati dall’applicazione della legge Mancino per quel che riguarda la discriminazione e l’istigazione.

La lotta tra contendenti: Letta PD, Salvini Lega, Renzi Italia Viva, ecc., non fa altro che accentuare l’oggetto della discussione, al punto, da ipotizzare la caduta del Governo, a causa del “bastian contrario” degli avversari. Ma senza entrare nel merito politico della questione, vediamo che significa l’espressione citata.

Una persona che contraddice per sistema si definisce “bastian contrario”, ossia colui che contraddice per partito preso gli atteggiamenti della maggioranza. Anche l’Accademia della Crusca, si è interessata all’espressione “bastian contrario”, che pare risalga al 28 febbraio 1819, in un intervento di tale Ludovico di Breme (1780-1820), definito “il primo romantico europeo in Italia”, apparso sul giornale “Il Conciliatore”. Nel 1918 lo scrittore Alfredo Panzini (1863-1939), nella terza edizione del suo “Dizionario moderno”, cita l’espressione popolare e dialettale “Bastiàn contrari” come «detto di persona che contraddice per sistema».


Ma il termine bastian contrario (o bastiancontrario) si è diffuso nell’italiano in modo così ampio da aver perso qualunque connotazione locale e da essere anzi sottoposto a vari tentativi di appropriazione regionale (ad esempio è inserito in certe raccolte lessicali toscane e fiorentine) che hanno finito per rendere ancora più difficile la ricostruzione esatta della sua origine. Sull’identificazione del personaggio si sono fatte poi infinite ipotesi: c’è chi ha proposto il brigante sabaudo Bastian Contrario, che su incarico del Duca Carlo Emanuele di Savoia avrebbe condotto dal 1671 un’azione di disturbo nelle zone di confine con la Repubblica di Genova (un’ipotesi che valorizza l’origine piemontese); altri invece, all’interno del processo di “fiorentinizzazione” dell’espressione, pensano al pittore fiorentino Bastiano da San Gallo, a causa del suo peculiare carattere.

Anche nei cartoni animati non mancano i “bastian contrari” tra cui ricordiamo Brontolo, uno dei nani, che è sicuramente tra gli esempi più appropriati, affiancato da Puffo Brontolone, il misantropo del villaggio, sempre accigliato e con le braccia incrociate, che ripete sempre “Io odio…” riferendosi a qualunque cosa di cui si parli.
 

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