Putignano capofila della rete dei carnevali pugliesi ed italiani


PUTIGNANO (BA) - “Il carnevale se non si può vivere si racconta, perché non siamo davanti ad una semplice manifestazione ma ad una tradizione fortemente legata ad un territorio e ad una comunità”, con queste parole e secondo questo filo conduttore si è svolto ieri sera, 27 novembre 2021, il convegno “Il carnevale, dalla partecipazione alla spettacolarizzazione: la metamorfosi della festa” a cura della Fondazione Carnevale di Putignano.

Alcuni fra i più importanti carnevali d’Italia si sono dati appuntamento a Putignano, terra di cartapesta e di lunghissima tradizione carnascialesca con i suoi quasi 628 anni di storia, frenata solo in parte -ma mai fermata- dal Covid. Al convegno hanno preso parte i rappresentanti dei carnevali di Viareggio, Acireale, Fano e ovviamente Putignano.

Al prof. Pietro Sisto, docente universitario, e alla dott.ssa Angela Renna, psicologa e psicoterapeuta, è stato affidato il compito di presentare il contesto culturale, sociale e psicologico del carnevale come evento collettivo che dà identità ad un territorio e che cresce e muta così come fanno le sue comunità.

In rappresentanza dei carnevali d’Italia, ha preso la parola in apertura Maria Lina Martucci, presidente del carnevale di Viareggio. In video collegamento ha ripercorso le tappe che hanno visto cambiare nel corso della storia la manifestazione di Viareggio fino a renderla l’evento-spettacolo fra i più noti e apprezzati d’Italia. “Spettacolarizzazione, approfondimento culturale, racconto sempre più improntato al mondo”, questi gli elementi del carnevale di oggi a Viareggio che nonostante il Covid va avanti.

Ha portato l’esperienza di Acireale, il presidente Gaetano Cundari, che è intervenuto al convegno puntando l’attenzione sull’incidenza economica che i carnevali hanno per le comunità. Cundari ha colto l’occasione per chiedere alle istituzioni di dare al carnevale la giusta considerazione, specie in un momento caratterizzato da assoluta assenza di regole certe per la gestione di eventi come questi in tempi di pandemia.

La presidente dell’associazione La Carnevalesca che organizza il carnevale di Fano, Maria Flora Giammarioli, ha, invece, portato alla nutrita platea l’esempio del “carnevale statico”, un’innovazione già sperimentata nel comune delle Marche noto per il suo carnevale. La sperimentazione ha tenuto conto dei limiti dati dalla pandemia e in ogni caso ha rappresentato quasi un ritorno al passato, alla tradizione del carro-teatro.

Ha colto ogni spunto di riflessione e fornito una lettura comune il Presidente della Fondazione del Carnevale di Putignano, Maurizio Verdolino, che ha invitato tutti i presenti “a mantenere l’entusiasmo attorno al carnevale perché siamo davanti ad un elemento identitario, di grande valore sociale oltre che economico, per le nostre comunità”. E sul mutare dell’interpretazione del carnevale, il Presidente Verdolino ha rimarcato la necessità di lavorare attraverso reti e sinergie e di valorizzare il carnevale “raccontando la nostra storia, la nostra unicità, perché così si fa crescere il senso di appartenenza della comunità elemento determinante per un turismo autentico che fa sentire gli ospiti a casa”. A differenza di altre esperienze, la Fondazione Carnevale di Putignano ha già annunciato che la prossima edizione del carnevale sarà dedicata ai riti tradizionali, rinviando le sfilate alla prossima estate: “Una scelta legata alla pandemia e a valutazioni di contesto”. Ha spiegato Verdolino: “Ogni realtà deve trovare le soluzioni più idonee per rispondere a problematiche diverse che vanno sempre contestualizzate. Una valutazione generalizzata per quanto auspicabile non è sempre realizzabile”.

Al convegno hanno preso parte anche il Presidente del Consiglio comunale di Putignano, Michele Vinella, e il dott. Mauro Bruno, Dirigente della sezione sviluppo innovazione e reti del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia, che da amministratori hanno colto ogni spunto di riflessione e sottolineato l’importanza di iniziative che intendono costruire ponti e relazioni per la crescita di tutti.

A chiudere il convegno è stato l’intervento di Roberto D’Agnese, promotore del progetto del Carnevale Globale-World Wide Carnival a cui Putignano, Fano e Acireale hanno già aderito, che proprio sulle sinergie lavora per realizzare una mappatura mondiale dei carnevali.

Putignano quindi si è riscoperta centro nevralgico del carnevale. Infatti, in questa straordinaria giornata si sono radunati nella cittadina a sud di Bari anche i rappresentanti di numerosi carnevali di Puglia che proprio poche ore prima del convegno avevano preso parte ad un workshop sulle reti territoriali. Ai lavori hanno partecipato i rappresentanti dei carnevali di Apricena, Casamassima, Crispiano, Massafra, Gallipoli, Aradeo, Supersano e ovviamente Putignano.

E la voglia di carnevale a Putignano non si è fermata qui.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DELLA FONDAZIONE CARNEVALE DI PUTIGNANO

Nel programma della Fondazione putignanese per questo intenso fine settimana anche un approfondimento culturale sulla maschera del carnevale di Putignano dal titolo “Farinella, da Castellana a Bubbico” che si è svolto presso Palazzo Romanazzi-Carducci venerdì sera, 26 novembre. Al confronto hanno preso parte: il prof. Pietro Sisto; l’attore attuale interprete della maschera Dino Parrotta; il designer Mauro Bubbico che ha curato l’ultima versione grafica di Farinella; ed il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, in rappresentanza del paese di origine di Mimmo Castellano, creatore negli anni ’50 del primissimo Farinella.

Infine, la Fondazione Carnevale di Putignano ha inaugurato nel chiostro del Comune di Putignano una mostra di miniature dei carri protagonisti delle passate edizioni del Carnevale di Putignano dando spazio e merito alla maestria degli artigiani e artisti locali.

Approfondimento culturale, reti fra territori, mostra di opere in cartapesta. Putignano si riscopre così capofila di un percorso di riscoperta del Carnevale, anche e soprattutto in un periodo in cui l’allegria della festa e della partecipazione sembra purtroppo oscurata dalla stringente attualità.

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