“Sanremo? Ci sarà tempo...', intervista a Manuela Villa
La figlia del “reuccio” Claudio da Trastevere è una delle interpreti più sincere e appassionate del panorama musicale italiano. Al pubblico viene la pelle d’oca quando, ai concerti, duetta col celebre padre, da cui ha ereditato una personalità forte e indomabile.
Un tema forte, e purtroppo attuale, la violenza sulle donne: come è arrivata a scegliere quel testo?
“Ho scritto questa canzone pensando, durante il lockdown, a tutte quelle donne chiuse in casa con un uomo che non le rispettava, senza avere la possibilità dì denunciare”.
Per altro, sotto l’aspetto squisitamente estetico e musicale, è lontana, l’interpretazione, dal suo approccio naturale ai brani…
“Non mi preoccupa questo, tutt’altro. Ho voluto sacrificare la mia vocalità per dare spazio a un messaggio importante più di ogni altra cosa”.
E’ più insidiosa la violenza fisica o quella psicologica, posto che si possano scindere questi due livelli?
“L’una è complice dell’altra, ma per esperienza personale posso dire che quella psicologica è una goccia cinese che devasta”.
Poteva presentarla al Festival di Sanremo, Amadeus non ha il suo numero?
“Il Festival lo paragono a una grande festa, se non hai l’invito non puoi andare, ma ci sarà tempo…”.
Come sta vivendo questo periodo molto duro sotto ogni aspetto?
“Mi rendo utile per me e per gli altri scrivendo libri e canzoni con temi sociali”.