La bicicletta tra curiosità e proverbi


VITTORIO POLITO
– La bicicletta è un veicolo a due ruote gommate, fatta di norma per una sola persona che, a cavalcioni su un sellino, aziona con le gambe la ruota posteriore mentre con le mani impugna il manubrio. Vi sono biciclette da passeggio, da turismo, da corsa, da camera, tipo di attrezzo usato nelle palestre, o anche nelle abitazioni, per fare esercizio fisico, consistente in una bicicletta priva delle ruote e montata su un sostegno fisso, chiamata “cyclette”.

L’invenzione della bicicletta (1817), è attribuita al barone tedesco Karl von Drais (1785-1851). Il nome scelto dal barone fu “Laufmachine” (macchina da corsa o bicicletta). La sua presenza in Italia è datata 1819. Inizialmente la bicicletta, in legno, era senza pedali: per muoversi bisognava aiutarsi con le gambe, camminando da seduti e al posto del manubrio c’era uno sterzo rudimentale consistente in una leva. Solo nel 1885 si arrivò ad un modello simile a quello attuale chiamato “velocipede”, ad opera degli inglesi Sutton e Starley, che attuarono la trasmissione a catena e il ridimensionamento delle ruote.

La più importante e maggiore corsa ciclistica a tappe che si svolge nel nostro Paese è il “Giro d’Italia”. Il corridore che durante la corsa capeggia la classifica indossa la “maglia rosa” (il colore della carta in cui è stampata la “Gazzetta dello Sport”, quotidiano che organizza il Giro).

La prima edizione del Giro fu nel 1909, e contava appena 8 tappe, per una lunghezza complessiva di 2.447 km. La prima tappa (397 km) partì alle 2.53 del mattino da Piazzale Loreto a Milano e la vinse Luigi Ganna, aggiudicandosi il premio di 5.325 lire.

Per chi volesse approfondire la storia del “Giro d’Italia” è disponibile in un formato editoriale robusto e colorato (ovviamente in rosa) con due pagine dedicate a ciascuna delle edizioni della corsa disputate dal 1909 al 2018 compreso. Ci sono tantissimi nomi e numeri, con tutte le vittorie di tappa di ogni edizione, le distanze e le medie orarie dei corridori. Ci sono le classifiche generali ed i profili dei principali protagonisti nel corso del tempo, ma anche una comparazione anno per anno con i vincitori di una decina di altre “classiche”, come il Tour, il Giro di Lombardia, la Liegi-Bastogne-Liegi e la Parigi-Roubaix. C’è poi la cronaca, che in un mare di numeri addolcisce la lettura.

E i proverbi?

L’hai voluta la bicicletta? Pedala. Si dice a chi, dopo aver insistito tanto per avere una cosa, poi se ne lamenta per qualche inconveniente imprevisto.

Chi va in bicicletta se non ha cervello, se lo metta. Chi va in bicicletta abbia molto giudizio: una volta le cadute nelle strade sterrate, poco adatte alle ruote sottili, erano frequenti.

Curiosità


Un’idea di bicicletta è dovuta a Leonardo Da Vinci con un disegno a matita e carboncino risalente al 1493 e contenuto nel Codice Atlantico. Si trattava di una “macchina” con due ruote, un’asse di legno che le teneva assieme, un manubrio e una specie di catena che collegava i pedali alla ruota posteriore.

Le strade erano parecchio diverse due secoli fa rispetto a oggi: sterrate, piene di buche, dissestate. Andare in bici non era affatto agevole e il cavallo continuava ad essere considerato il miglior mezzo di trasporto mentre la bicicletta era considerata un trastullo per gente nobile con cui divertirsi.

La “mountain bike” è stata inventata sul finire del 1970 in America da Gary Fischer. In Italia è arrivata solo nel 1985.
Il primo giro del mondo in bici, anzi in biciclo, fu portato a termine da Thomas Stevens (1854-1985) che, nell'aprile del 1884 partì da San Francisco per farvi ritorno a dicembre del 1886, due anni e mezzo e 13.500 miglia dopo!

Tra le altre curiosità ricordo la tappa più lunga di sempre del Giro d’Italia. Si tratta della Lucca-Roma del 1914: a vincerla fu Costante Girardengo. Il vincitore più giovane e quello più anziano sono considerati Fausto Coppi (il più giovane), e Giovanni Gerbi il più anziano.

Dall’inizio della sua storia, il Giro ha visto la partecipazione di oltre 5.000 corridori di vari paesi. L’Italia annovera circa 1.250 vittorie su tappa e 68 generali.

La prima ciclista donna a gareggiare fra gli uomini alla “Corsa Rosa” fu Alfonsina Strada, all’età di 33 anni. Ancora oggi viene considerata tra le pioniere della parificazione tra sport maschile e femminile.

I ciclisti che condividono il record di vittorie generali sono: gli italiani Alfredo Binda - vincitore tra il 1925 e il 1933 - e Fausto Coppi - vincitore tra il 1940 e il 1953. Per il Belgio troviamo, invece, Eddy Merckx, che vinse tra il 1968 e il 1974. Per le vittorie su tappa, invece, il primato è del velocista Mario Cipollini, che nell’edizione del 2003 riuscì a superare il record di 41 vittorie.

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