ROMA - Il presidente del Consiglio, dopo aver incontrato ieri le parti sociali, vedrà nuovamente i vertici del settore produttivo. Il leader del M5S Giuseppe Conte, intanto, riunisce il Conasiglio nazionale del Movimento 5 Stelle in vista del voto decisivo al Senato.
"Come ho già detto il governo con gli ultimatum non lavora e non ha senso. Il resto bisogna chiederlo a Mattarella", ha detto Draghi in conferenza stampa dopo l'incontro con i sindacati e replicando a una domanda sulle fibrillazioni nel governo e su un eventuale suo rinvio alle Camere in caso di astensione di M5s sul dl aiuti. "Ho già detto che per me non c'è un governo senza M5s e non c'è un governo Draghi altro che l'attuale, questa è la situazione". "Queste fibrillazioni sono importanti - aggiunge - riguardano l'esistenza del governo ma sarebbe ancora "più importante se il governo non riuscisse a lavorare". "Un governo con gli ultimatum non lavora, a quel punto perde il suo senso di esistere". "Se si ha la sensazione che è una sofferenza straordinaria stare in questo governo, che si fa fatica, bisogna essere chiari", ha aggiunto. "Lo dico - ha rimarcato - anche per tanti altri che a settembre minacciano sfracelli e cose terribili".
"Quando ho letto la lettera (dei 5 stelle) - ha detto in un altro passaggio - ho trovato molti punti di convergenza con l'agenda di governo, quindi l'incontro di oggi con le forze sociali va esattamente in quella direzione", Draghi ha aggiunto che quelli erano "punti che era necessario sollevare. "Abbiamo presentato ai sindacati - ha detto il premier - le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale. Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell'occasione, prima di discuterlo in cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali". Draghi ha aggiunto subito però che "il governo non è che non ha fatto nulla: abbiamo già fatto molto per famiglie e imprese con interventi da 33 mld. Cifra che una volta era di una-due manovre di bilancio mentre ora sono per mitigare i prezzi per i più fragili".
"Come ho già detto il governo con gli ultimatum non lavora e non ha senso. Il resto bisogna chiederlo a Mattarella", ha detto Draghi in conferenza stampa dopo l'incontro con i sindacati e replicando a una domanda sulle fibrillazioni nel governo e su un eventuale suo rinvio alle Camere in caso di astensione di M5s sul dl aiuti. "Ho già detto che per me non c'è un governo senza M5s e non c'è un governo Draghi altro che l'attuale, questa è la situazione". "Queste fibrillazioni sono importanti - aggiunge - riguardano l'esistenza del governo ma sarebbe ancora "più importante se il governo non riuscisse a lavorare". "Un governo con gli ultimatum non lavora, a quel punto perde il suo senso di esistere". "Se si ha la sensazione che è una sofferenza straordinaria stare in questo governo, che si fa fatica, bisogna essere chiari", ha aggiunto. "Lo dico - ha rimarcato - anche per tanti altri che a settembre minacciano sfracelli e cose terribili".
"Quando ho letto la lettera (dei 5 stelle) - ha detto in un altro passaggio - ho trovato molti punti di convergenza con l'agenda di governo, quindi l'incontro di oggi con le forze sociali va esattamente in quella direzione", Draghi ha aggiunto che quelli erano "punti che era necessario sollevare. "Abbiamo presentato ai sindacati - ha detto il premier - le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale. Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell'occasione, prima di discuterlo in cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali". Draghi ha aggiunto subito però che "il governo non è che non ha fatto nulla: abbiamo già fatto molto per famiglie e imprese con interventi da 33 mld. Cifra che una volta era di una-due manovre di bilancio mentre ora sono per mitigare i prezzi per i più fragili".