Pompeo Piro (intervista): «Vi racconto la mia guerra contro le etichette discografiche fake»


NICOLA RICCHITELLI –
Ha fondato un etichetta musicale all’incirca tredici anni fa – la P&P Life Music Agency un’agenzia che abbraccia tutto il mondo artistico – dopo gli anni passati nella riviera romagnola dove ricopre per svariate strutture della zona il ruolo di direttore artistico.

La voce dell’intervista di quest’oggi arriva da Francavilla Fontana (Br), ma è soprattutto una voce che arriva dal dietro le quinte dei tanti eventi che movimentano le nostri estati. La voce di quest’oggi è la voce di Pompeo Piro.

Pompeo, innanzitutto ti dò il benvenuto sulle pagine del nostro giornale. Come stai?

R: «Ciao, inizio col ringraziarvi e salutare tutti i lettori del giornale. Sicuramente un po’ stanco dei tantissimi viaggi continui per arrivare a gli eventi in calendario, ma molto soddisfatto del lavoro svolto di questa stagione estiva 2022 che è quasi al termine».

Sta volgendo al termine questa estate, e l’estate, si sa, fa rima con musica, e quindi con eventi musicali, concerti e chi più ne ha, più ne metta. Cosa rappresentano questi momenti per un manager come te?

R: «Si, in effetti oramai siamo quasi alla chiusura dell’estate, le date degli ultimi concerti estivi sono già fissate, in questo periodo si iniziano a tirare i conti, più che altro capire come sono andate le esibizioni e cosa migliorare. Da adesso si incomincia a lavorare per la prossima stagione, trovare nuove idee di coreografie, inediti nuovi per poter proporre sempre qualcosa innovativo al pubblico. In modo da partire subito con i contratti di ingaggio per il 2023».

È di qualche tempo fa la tua invettiva contro le etichette discografiche, e quindi contro i management circa lo sfruttamento dei talenti in erba. Com’è la situazione nello specifico?

R: «Ci sono stati tantissimi dibattiti sui social dopo la pubblicazione dei miei post contro le etichette fake, tanti sono stati i messaggi di supporto ricevuti da parte di alcune grosse etichette discografiche, che sostenevano la mia tesi».

Quali le situazioni estreme che ti sono palesate negli ultimi tempi circa questo fenomeno?

R: «Di situazioni palesatemi ce ne sarebbero da raccontare veramente tantissime, purtroppo ci sono molti artisti vittime di questo sistema che mi contattano ogni giorno chiedendomi un supporto. Ovviamente non posso fare nomi o riferimenti».

Quale la tua ricetta per cambiare questo sistema?

R: «In primis ci vorrebbero più controlli a queste etichette discografiche fake, come secondo punto chi si identica come management dovrebbe avere i requisiti fiscali e tutta la documentazione in regola, ma innanzitutto dovrebbero avere l’esperienza, conoscenza e dedizione per questo lavoro».

Pompeo cosa significa per te far crescere un artista?

R: «Quando inizi questo percorso sai già che la strada non sarà facile, parti già con presupposto che non c’è certezza di poter arrivare al successo, ma quello che non mancherà è la soddisfazione di vederli esibire su un palco dinanzi al pubblico».

Che emozioni vivi ogni qual volta vedi un tuo artista esibirsi?

R: «L’emozione è veramente indescrivibile, ogni volta c’è sempre un’emozione diversa, ed io che sono sul palco insieme a loro vi dico che guardare negli occhi dei propri artisti accedersi quella luce di soddisfazione per la propria esibizione è una sensazione unica».

Quali gli artisti che rappresentano il tuo vanto in tanti anni di lavoro in questo campo?

R: «Un’artista che continua a darmi tantissime soddisfazioni è Carmen Zarra, perché nella sua semplicità riesce a farsi amare dai suoi fans e in tutte le sue esibizioni ogni volta riesce a dare sempre di più, il suo coinvolgimento e il suo adattamento al pubblico in tutte le situazioni riescono sempre a sorprendermi. Se ripenso che quando l’ho conosciuta e ho intrapreso con lei questo percorso, era una ragazzina timida che cantava solo nella sua cameretta, la soddisfazione è veramente grande».

Quali sogni vorresti vedere alla luce nel prossimo futuro?

R: «Più che sogni diciamo che sono obiettivi che mi sono già prefissato, portare i miei artisti ad esibirsi a livello internazionale sarebbe la soddisfazione più grande».

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