Dal Salento a Bergamo: la carica dei 500 giovani volontari scrive all'Europa
LECCE - Ci sono anche 11 giovani "redattori" di Lecce e Brindisi, nella delegazione importante di volontari e volontarie che ha stilato le 10 lettere che nei prossimi giorni saranno consegnate personalmente da CSV Net al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Parlamento Europeo. Lettere costruite dal basso, gomito a gomito da 500 giovani provenienti da 87 province che, assieme agli operatori dei Centri di Servizio al Volontariato, si sono confrontati e hanno stilato una vera e propria agenda "politica" nel corso dell’evento "Io dono così. Giovani che cambiano il mondo", tenutosi la scorsa settimana a Bergamo, Capitale Italiana del Volontariato 2022. Il CSV Brindisi Lecce ha fatto da collante e bussola per queste energie nuove sprigionate dai nostri territori.
L’agenda sociale redatta non ammette proroghe, e chiede con la voce limpida e forte dei giovani che la politica affronti concretamente ‘quei’ punti, che si avvertono critici nel Paese-Italia: ambiente e vita sulla terra, giustizia e legalità , parità di genere, pace e geopolitica, salute e benessere, investimento sul territorio, cultura, cittadinanza e partecipazione, scelte e opportunità e esperienza del dono.
"Dopo un percorso lungo condotto con grande responsabilità dagli operatori del nostro centro è nata una guida concreta e precisa, scritta dal basso, dalle nuove generazioni – spiega Luigi Conte Presidente del CSV Br Le - Da Lecce e Brindisi, il gruppo di volontari e volontarie ha messo nero su bianco le proprie esperienze, i problemi, le questioni sociali che riscontrano quotidianamente i migliaia di volontari che in questo momento buio costituiscono le torce sempre accese di valori e sostegno. I giovani volontari d’Italia non si sono risparmiati, si sono proposti con una forza e un entusiasmo, che ha trasmesso anche a noi una grande energia per rendere vive nelle comunità le loro istanze".
Per Lecce e Brindisi, l’impegno delle migliaia di Volontari sul territorio, che hanno raccolto le urgenze e le speranze di tutti noi, sono stati quelli di: Susanna Marti – AVO Galatina, Marco Elia- Culturambiente, Gabriel Mileti – YouthMed Network- DiVagare Aps, Celeste D’Amico – Caritas Ugento S.M. di Leuca – Consorzio Sale della Terra, Bruce Alfred Obou - Caritas Ugento S.M. di Leuca – Consorzio Sale della Terra, Miriam Resta Corrado – Pastorale Sociale, Giovanni Russo – Contrabbando Speranza, Imma Casciaro – Contrabbando Speranza, Annalisa Matino – ex volontaria del Servizio Civile Fondazione Emmanuel – Azione Cattolica e Associazione Ventitrè 10, Eugenio Conte -Agesci Lecce-Gruppo 3.
"Essere Volontari ha rappresentato per noi un’opportunità di Crescita personale, che ci ha permesso di dare e sperare che la realtà cambi. Ora l’Europa ci ascolti" scrivono i giovani salentini.
"Io dono così. Giovani che cambiano il mondo" che si è svolto a Bergamo la scorsa settimana è stato un laboratorio fertile di idee e proposte. Organizzato dal Centro di servizio per il volontariato di Bergamo, a cui è andato l’encomio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato organizzato, insieme a CSVnet, con la collaborazione e il sostegno di numerosi enti e istituzioni, ed ha rappresentato un momento di scambio, di crescita e ispirazione per le nuove generazioni. L’evento nazionale ha visto la partecipazione di ospiti importanti; ha aperto i lavori Roberto Saviano.
I temi
Una tematica sentita particolarmente è stata la transizione ecologica. Ma anche il "territorio", focus affrontato dai ragazzi di Lecce e Brindisi ha avuto un peso specifico. Così scrivono: "bisogna trasformare gli spazi in luoghi che producano cultura, scambio, relazioni capaci di rigenerare le comunità , educare, promuovere incontri, fare crescere gli individui".
Il tema "caldo" della Pace ha trovato giovani informati, coerenti e soprattutto responsabili; per loro l’unica arma da mettere in campo è "prendere coscienza, studiare e agire perché ovunque c’è bisogno del nostro impegno"; quindi continuano "mettere in crisi il sistema, mettere in crisi anche te, se necessario, cara Europa". Tra gli "arnesi" per cambiare la realtà , la cultura ha trovato una sua "compagna" nella parola inclusione "perché la multiculturalità non resti una parola di facciata e si faccia in modo che dalla scuola parta la lotta contro stereotipi e barriere". Anche sul alla cittadinanza, ai propositi va sostituito l’agire costruendo spazi concreti che facciano incontrare associazioni e giovani, e affrontare in modo concreto i bisogni della società . Sulla parità di genere, le ragazze alzano l’asticella: "Pensarci libere non ci basta più - affermano nella lettera - adesso noi la libertà la pretendiamo. Vogliamo sentirci alleate, per combattere le lotte di tutti, eque per garantire a tutti le stesse possibilità , e capaci di rispettare, riconoscere e includere l’altro". Sulla giustizia la richiesta all’Europa è quella di "una politica di condivisione tra gli stati membri per superare gli interessi dei singoli e favorire una crescita comunitaria che garantisca condizioni di vita dignitose e tuteli i diritti di tutti, anche dei detenuti e dei migranti". Il penultimo tema, non in ordine di importanza è costruito attorno alla scelta, la cui possibilità è una grande opportunità di crescita personale per trasformare la realtà . Infine il "dono", il tema che racchiude l’orizzonte e la virtù dei partecipanti, ha sprigionato un’antologia di parole chiave che incrocia le esperienze di tutti. Scrivono i ragazzi che hanno approfondito questo tema e sviluppato la loro lettera –il dono è anche "o" come "Onda, che da un lato ti travolge, ma dall’altro ti trasporta, se impari come cavalcarla".... E in questo mare di energia e azioni affidiamo all’Europa tutte le nostre speranze.
