I Cugini di Campagna (intervista): "Sanremo? Dopo cinquant’anni è finalmente arrivato il nostro momento"

ph: Gianni Brucculeri

NICOLA RICCHITELLI
- Al 73° Festival di Sanremo sbarcano I Cugini di Campagna con Lettera 22, brano scritto per loro da La Rappresentante di Lista.

I Cugini di Campagna, con l’energia che li contraddistingue e che non hanno perso, come i capelli, hanno aspettato cinquant’anni ma questo non poteva non essere il loro anno con il numero 7 a guidare il loro destinico cammino verso l’ambìto palco dell’Ariston. Silvano ed Ivano Michetti, gemelli diversi come amano definirsi, nascono nel ’47, esordiscono negli anni ‘70 e il grande successo arriva con Anima Mia nel ’73; il 73° Festival comincia il 7 e termina l’11 febbraio, quando compiranno 76 anni, festeggiando compleanno e una meravigliosa carriera.

Come si presenteranno sul palco dell’Ariston? Quale stilista li vestirà? Sveliamo subito l’arcano: saranno le idee di Ivano a prendere forma con la stessa ispirazione della prima volta, quando bambino teneva incantato gli occhi fissi sulla volta della Cappella Sistina e in quei colori meravigliosi di Michelangelo ha immaginato di disegnare i loro abiti.

A rispondere alle nostre domande Nik Luciani, storico frontman de I Cugini di Campagna.

Nik cosa significa per I Cugini di Campagna calcare il palco di Sanremo per la prima volta dopo cinquant’anni?

R:«E’ importante, è sicuramente un traguardo importante, non è il solito palco che si calca in altre situazioni, salire su quel palco è un qualcosa che sicuramente ci gratifica, un qualcosa di speciale. Dopo cinquant’anni è finalmente arrivato anche il nostro momento, ci avevamo già provato nel lontano 1997, quando subito dopo la trasmissione con Fabio Fazio e Baglioni ci presentiamo con un brano scritto dal Papa Giovanni II. C’era un piccolo problema però, lui non era cittadino italiano; adesso ci siamo rifatti un pochino. Ecco, a distanza di quasi trent'anni siamo qui, siamo contenti di partecipare insieme a tanti altri big della musica italiana».

Soprattutto ti saresti mai aspettato di calcarle quel palco un giorno e addirittura con I Cugini di Campagna dopo l’addio di qualche anno fa?

R:«Sinceramente no, forse c’era scritto nel destino di ognuno di noi, il tempo alla fine risolve le varie situazioni positive e negative. Mai mi sarei aspettato di tornare con I Cugini, figurarsi il palco dell’Ariston. Ci siamo rivisti dopo che siamo stati divisi per sei anni, questo per intraprendere un percorso mio personale, un percorso che qualche soddisfazione mi ha dato, però alla fine ho capito che il mio posto era con I Cugini, dopo più di vent’anni che avevo fatto al loro fianco…»

Quale la scintilla che ha portato al tuo ritorno con I Cugini…?

R:«Tutto accade nel 2021, seppi che Ivano – Ivano Michetti – stava poco bene, sentii di dovergli fare una chiamata, ci siamo quindi parlati, lo abbiamo fatto in rispetto ai tanti anni che abbiamo passato insieme, oltre a tutto quello che abbiamo fatto insieme, nonostante i disaccordi e il mio addio, siamo sempre stati una famiglia, succede quindi che fu una conseguenza naturale quella di rivederci, cui fece seguito la proposta di rientrare nella band».

Una proposta a cui non potevi dire di no?

R:«Infatti, mi sono detto, perché no? Perché non riprendermi il mio posto? Successivamente vi sono state tante altre cose molto positive, la prima è stata la reunion appunto, che è stata una bella cosa, quindi l’Isola dei famosi insieme a Silvano».

Nik, soprattutto, quale è stata la scintilla che vi ha portato poi sul palco di Sanremo?

R:«All’Arena di Verona, nella serata organizzata qualche mese fa da Amadeus lo scorso settembre - “Arena Suzuki 60, 70, 80 e…90!” - lì c'è stata qualche cosina che ha fatto scattare sicuramente l'idea anche a Amadeus, salutandolo ci disse: “Ci vediamo presto”, un saluto che mi è rimasto, dopo è successo quello che è successo…».

“Lettera 22”, è questo il brano che porterete sul palco dell’Ariston, un brano scritto per voi da La Rappresentate di Lista…

R:«Esatto, anche qui l’idea è di Amdeuas, mettere insieme un gruppo storico come quello de I Cugini di Campagna con alle spalle 50 anni di carriera e quindi la penna e la musica di una delle band più innovative dei nostri giorni come i ragazzi de La Rappresentante di Lista, un abbinamento che comunque, sicuramente, ci avvicinerà molto ai giovani credo...».

I Cugini di Campagna e La Rappresentate di Lista, due storie figlie di epoche diverse, con un vissuto diverso. Quali i punti comuni su cui avete fatto convergere la vostra musica?

R:«Ciò che loro hanno scritto per noi calca la linea da noi musicalmente tracciata in questi cinquant’anni, questo anche dal punto di vista del testo. Sarà un testo d’amore ed è appunto l’amore quello che noi cantiamo da cinquant’anni a questa parte. Certo, lo canteremo con parole moderne, con il linguaggio dei nostri giorni, con il linguaggio dei giovani di oggi».

Però una sorpresa ci sarà?

R:«Assolutamente si, questa volta la voce della canzone non sarà caratterizzata dal celebre falsetto marchio di fabbrica de I Cugini di campagna, ma interpreterò il brano con la mia voce naturale, una voce che ho scoperto di avere aldilà del falsetto, il tutto mantenendo il nostro stile che da sempre ci contraddistingue, e quindi le nostre magliette e i nostri pantaloni a zampa d'elefante e le scarpe con i tacchi».

Come state vivendo il confronto con le nuove generazioni?

R:«In maniera molto positiva devo dire, stiamo conoscendo tanta gente, stiamo rivedendo molti artisti con cui non ci si vedeva da molto tempo, con alcuni è capitato anche di cenare insieme, devo dire che da parte di tutti c’è semplicità e disponibilità. Aldilà dell’età alla fine siamo tutti figli della musica».

Dopo Sanremo quali programmi avete e soprattutto che impatto pensate possa avere il festival per il vostro futuro?

R:«Sanremo sta già dando un suo impatto. Per quanto concerne i live ci sono già molte richieste, e sono stati già calendarizzati diversi concerti, molti soprattutto all’estero dove sono previste tappe – tipo Australia e Canada – abbastanza importanti, ma anche Belgio, insomma c’è un attenzione internazionale verso la nostra musica maggiore rispetto agli anni scorsi».

È in programma un nuovo album di inediti?

R:«Delle nuove cose ci saranno, ci sarà qualche singolo nuovo, questo sì…».

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